Ha 29 anni e fino a ieri era il più giovane ministro nella storia della Svezia: oggi rischia 6 anni di carcere, perché è stata trovata positiva all’alcol test. Aida Hadzialic si è immediatamente dimessa, dicendo addio alla sua carriera politica e chiosando: “E’ stato l’errore più grande della mia vita”
15 AGOSTO 2016
MALMÖ (SVEZIA) – Si chiama Aida Hadzialic, ha 29 anni e fino all’altro ieri era il più giovane ministro nella storia della Svezia, con delega all’Istruzione secondaria. Oggi non lo è più: si è dimessa dopo essere stata sorpresa alla guida della sua automobile in stato di ebbrezza. L’ex ministro stava rincasando dopo una serata con amici ed è stata fermata per un controllo di routine lungo una strada statale di Malmö dalla polizia. Nelle democrazie avanzata i ‘mammasantissima’ non ci sono, l’espressione “Lei non sa chi sono io” non esiste e i cittadini sono tutti uguali, ministri compresi. La Hadzialic è stata quindi invitata a esibire i documenti e poi è stata sottoposta all’etilometro.
Tolleranza zero
Fossimo stati in Italia il ministro Hadzialic sarebbe tornata a casa tranquilla, perché l’etilometro segnava 0,2. Ma il limite italiano (0,5) non è minimamente paragonabile ai parametri scandinavi: qui lo 0,2 è considerato “quantità critica” e la polizia ha dunque provveduto a multare la Hadzialic, ritirare la sua patente e denunciarla all’autorità giudiziaria: ora la politica 29enne rischia fino a 6 anni di carcere.
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Le dimissioni
L’ultimo atto del ministro Hadzialic (nata in Bosnia e residente in Svezia dall’età di 5 anni) è stato convocare una conferenza stampa per spiegare l’accaduto: “Ho deciso di mettermi alla guida, perché naturalmente credevo di non essere più sotto l’effetto dell’alcol”. Poi, presentando le sue dimissioni al premier Stefan Lofven, ha aggiunto: “Ho fatto l’errore più grande della mia vita”.
Etica pubblica
Un ministro all’Istruzione che viene sorpreso al volante della propria auto con una quantità di alcol in corpo superiore a quanto prescrive la legge è considerato di una gravità assoluta. Ecco perché, sebbene nessuno glielo avesse chiesto, la Hadzialic ha immediatamente rassegnato le dimissioni, dicendo in pratica addio alla sua carriera politica. Se applicassimo la stessa rigidità ai nostri politici (non solo per l’alcol, ma in generale per comportamenti privati contrari alla legge), è probabile che il parlamento sarebbe deserto. L’etica pubblica – che impone al politico di salvaguardare prima di tutto il buon nome dell’istituzione che rappresenta – in Italia è un concetto sconosciuto.