Fabio Rizzi (braccio destro di Maroni) alla sua compagna: “Saranno 100.000 euro”. Lei: “Beh, non ti cambia la vita”

20 FEBBRAIO 2016

di Ersilio Mattioni

MILANO – Non sono mai sazi. Anzi, appaiono come famelici predatori del denaro pubblico, ossessionati dal cumulo di ricchezze, dai soldi. E preoccupati soltanto di capire quanti ne arriveranno e con chi saranno costretti a dividerli. Si resta senza parole ascoltando due intercettazioni ambientali (che riportiamo integralmente) fra l’ex presidente della Commissione Sanità Fabio Rizzi e la sua compagna Lorena Pagani, entrambi arrestati nell’ambito dell’inchiesta ‘Smile’ della Procura di Monza.

I pezzi di ‘200’ non si possono versare

La compagna del leghista Rizzi, braccio destro del governatore Roberto Maroni, si lamenta perché in banca le fanno problemi, quando vuole versare denaro contante in pezzi da 200 euro. Chiede al politico che tipo di tagli ci sono “su in mansarda”, dove Rizzi nasconde circa 15.000 euro. Poi si passa a parlare di faccende più importanti: un fiume di denaro che deve arrivare nel corso degli anni da operazioni spregiudicate, società estere che devono essere aperte o chiuse, affari milionari da portare a termine. Non serve commentare. Come nel caso delle telefonate imbarazzanti fra un manager pubblico della sanità e Maria Paola Canegrati, anche qui basta leggere le carte (pubblicate in fondo all’articolo).

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Maroni e le perplessità di Salvini

C’è però da chiedersi come sia possibile che il governatore Maroni non abbia mai avuto mezzo dubbio su uno dei suoi più stretti collaboratori. Se nel caso dell’arresto dell’ex assessore alla Sanità Mario Mantovani (avvenuto lo scorso 13 ottobre con le accuse di corruzione, concussione e turbativa d’asta) Maroni sostenne con qualche arrampicata sugli specchi che le vicende non riguardavano da vicino le Regione, in questo caso è dura trovare una giustificazione, né il presidente lombardo se la può cavare scaricando Rizzi. Ad avere perplessità è anche Matteo Salvini. Tanto da essere pronto a staccare la spina alla giunta nell’estremo tentativo di tutelare l’immagine della Lega Nord.

INTERCETTAZIONE – 17 GENNAIO 2015

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INTERCETTAZIONE – 14 MAGGIO 2015

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