Dal 2002 la comunità di Cassinetta di Lugagnano, nel Milanese, si oppone alla superstrada Vigevano-Malpensa e alla tangenziale che devasterebbe un territorio agricolo. Il sindaco Domenico Finiguerra: “Questa è una battaglia per il futuro”
Mag 21, 2022
CASSINETTA DI LUGAGNANO (MILANO) – L’amministrazione comunale ha dato il via al programma ‘Cassinetta Je t’aime’. Una serie di appuntamenti dedicati alla discussione di tematiche riguardanti il paese e il territorio. Nella serata di venerdì 20 maggio presso la sala polifunzionale, si è tenuto un incontro pubblico per parlare della tangenziale. E per ribadire l’opposizione di tutta la cittadinanza al progetto.
Progetto Anas e tangenziale
Correva l’anno 2001 quando il governo di Silvio Berlusconi approvò la Legge Obiettivo. Una legge che prevedeva procedure di accelerazione per concludere una serie di grandi opere pubbliche, ferme da tempo e presenti in un elenco stilato appositamente. Nel 2002, in questo elenco ci finisce anche il collegamento della tangenziale Ovest a Magenta, reputata un’opera strategica per il territorio. “Era talmente strategica e importante che sono passati 20 anni”, ironizza il primo cittadino Domenico Finiguerra.
Meglio il treno
Ma da scherzare c’è ben poco. Sindaco e i cittadini lo sanno bene. “Il progetto di collegamento dell’Est Ticino è un progetto che sta nella testa dei politici della zona dal almeno una quarantina d’anni”, prosegue Finiguerra. Che aggiunge: “La tratta che riguarda Cassinetta, Albairate e Abbiategrasso – cioè la tangenziale – è uno dei tasselli dei grandi raccordi. Regione Lombardia lo aveva immaginato per ridisegnare il territorio dalla fine degli Anni’ 90″. Il sogno della Regione, però, si scontra con una dura realtà. Il progetto della realizzazione di un anello ferroviario (dove oggi ci sono la tangenziale Nord, Ovest ed Est) ideato dalla giunta provinciale dell’allora presidente Livio Tamberi, che avrebbe significato la morte del progetto Anas. Chiosa Finiguerra: “Un piano valido che avrebbe realizzato quello che nelle grandi metropoli europee esiste da 20 anni e impedito tutti i progetti autostradali. Infatti fu messo nel cassetto”.
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La reazione
La piccola Cassinetta reagì contro il progetto. Che grazie all’azione di sindaci e cittadini di altri comuni, dai comitati e alle mobilitazioni, si bloccò. I paesi interessati proposero quindi delle alternative alla tangenziale, che però sono sempre state bocciate senza neanche essere sviluppate. “Noi abbiamo sempre detto ‘No’ a questo progetto, ma ‘Sì’ alla riqualificazione delle strade esistenti – spiega il sindaco- come la Milano-Baggio; la circonvallazione di Robecco passando dietro al cimitero; l’eliminazione di semafori”.
I ricorsi di Cassinetta
Nel 2021, Cassinetta insieme ad Albairate ha presentato due ricorsi. Il primo, per togliere il commissariamento. Nel mese di maggio, infatti, il governo di Mario Draghi ha individuato le opere da sbloccare, nominando un commissario. “Qui c’è il primo cortocircuito della democrazia – dichiara Finiguerra- perché ha il potere di approvare il progetto domani mattina e noi non abbiamo più alcuna parola”. Inoltre, il commissario nominato è un ex dirigente di Anas. Il secondo ricorso, invece, per cancellare il decreto del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Che ha sanato un pezzo del progetto che era stato dichiarato non idoneo e che aveva portato i comuni a vincere al Tar.
Le proposte alternative
Paolo Lozza di Legambiente Lombardia ha illustrato alcune proposte: “La più importante è quella del raddoppio della ferrovia. Il nuovo ponte sul Ticino sta per essere ultimato e quindi l’attuale ponte con ferrovia e strada potrebbe diventare a due binari. Oggi c’è l’occasione storica di fare davvero il raddoppio“. Nel 2006, il progetto indicato era stato approvato da tutti. Dal tracciato storico si tolgono tutti i passaggi livelli, si fa leggermente in trincea e con qualche galleria artificiale nella città di Abbiategrasso e Vigevano.
Altre idee
Ma anche sulle altre altre strade bisogna fare qualcosa. Ad esempio, togliere tutti i semafori e mettere le rotonde per velocizzare il traffico; fare un sottopasso in corrispondenza della rotonda in viale Europa a Cusago che porta verso Milano; ristrutturare via Mazzini, viale Giotto di Abbiategrasso e la strada che va a Morimondo. Ed effettuare alcune modifiche che riguardano anche Robecco: “Il problema c’è e lo sappiamo- afferma Lozzi – e noi proponiamo un ponte sul Naviglio a Nord del paese e una circonvallazione a Ovest. Questa è la scelta impattante e meno costosa, ma che in parte è ancora del Pgt di Robecco, anche se l’amministrazione non è d’accordo”.
La Regione boccia le proposte: “Vuole la tangenziale”
“La Regione vuole la tangenziale”, commenta Agnese Guerreschi, portavoce del comitato NoTangenziale di Albairate. Che aggiunge: “Siccome c’è stata una sollevazione di tutti i comuni interessati, allora hanno deciso di farla a pezzettini. Come se fosse una soluzione del traffico locale. In realtà l’intenzione è sempre quella. I comuni che la appoggiano pensano di risolvere i loro problemi locali, ma in realtà si portano in casa una cosa terribile”. All’incontro era presente anche Paolo Bellati di NoTangenziale Abbiategrasso: “Il governo, per raccogliere soldi dall’Europa doveva proporre un progetto infrastrutturale. Quindi ha aperto il cassetto e ha visto che c’era quello. Invece di sviluppare una progettualità innovativa e moderna, ha preferito un progetto di 20 anni fa”.
L’accusa dell’agricoltore Pietro Baroni
Pietro Baroni, un agricoltore di Cassinetta, ha fatto ricorso al Tar contro la tangenziale vincendo sulla questione espropri. Ha dichiarato: “Mi sto rendendo conto che ho vinto questo ricorso ma c’è un peso sopra di me. Mi ritrovo quest’anno senza una goccia d’acqua, mentre tutti i campi hanno un po’ d’acqua del Naviglio. Ho chiamato il Villoressi e mi hanno detto di non rompere più di tanto”. Inoltre, sembra che l’acqua venga pescata anche in falda: “Così non l’avrò più – sottolinea Baroni – e non capisco se hanno voluto punirmi tutto”. “E’ un problema che coinvolge tutti”, ha affermato Renata Lovati, agricoltore di Albairate. Chiosando: “Il problema dell’acqua ci fa capire che siamo nel giusto. Opere di questo tipo non sono più proponibili con i problemi di inquinamento e siccità. Non sapremo se riusciremo ad avere raccolti”.
Finiguerra in Città Metropolitana
“Presenterò una mozione al consiglio di Città Metropolitana. Chiederò a tutti di esprimersi con un voto sulla Vigevano-Malpensa e sulla tangenziale – ha concluso il sindaco Finiguerra, parlando in qualità di consigliere neo eletto alla Città Metropolitana dio Milano. “Lo faccio perché a un certo punto bisogna far emergere quelle che sono le posizioni politiche. Ho presentato due mesi fa un’interrogazione per conoscere le intenzioni del sindaco di Milano, Beppe Sala, ma nessuno mi ha risposto”.