“Partigiani assassini”, “Pertini lurido muratore”, “migranti feccia”. La bufera su un candidato del Pd, nella lista ‘Un’Altra Turbigo’, dura poche ore. Poi la denuncia di Simone Meazza, candidato sindaco ‘dem’: “Marco Lovison (il candidato Pd, ndr) ha potuto leggere solo in tarda serata il commento ‘incriminato’, in cui sono presenti pensieri farneticanti e offensivi, lontani anni luce dalla sua personalità e sensibilità, constatando così di non esserne l’autore. Trattasi, dunque, di un madornale falso”

3 GIUGNO 2016

di Redazione

TURBIGO (MILANO) – Alla stranezza di un ultrà della monarchia in lista con il Pd, oggi pomeriggio, si era aggiunto un fatto assai più grave: un post del 2013, in cui il candidato ‘dem’ nella lista ‘Un’Altra Turbigo’ insultava e offendeva in modo vergognoso i partigiani, i migranti e pure l’indimenticabile presidente Sandro Pertini. Il candidato, contattato tramite il leader della lista Simone Meazza, aveva rilasciato una dichiarazione in cui disconosceva il ‘post’, chiarendo di essere cambiato e maturato negli anni.

Poi, quando ormai il nostro giornale era in stampa, il colpo di scena: “Non avremmo voluto rispondere – scrive Meazza in un comunicato stampa – ai giochi sporchi di questa campagna elettorale, ma ci sentiamo in dovere di tutelare l’integrità morale di un candidato della nostra lista e di riflesso del Partito Democratico di Turbigo. In riferimento alla notizia circolata oggi su Collettivo Punto Rosso Magenta, che vorrebbe vigilare sul fenomeno del neofascismo, ci dispiace constatare come sia caduto in un tranello apposta confabulato a due giorni dalle elezioni per gettare discredito sulla nostra lista di centrosinistra. Eppure, ci chiediamo come sia possibile riportare un commento del 2013, di ben tre anni fa, preso da un sito dove chiunque può scrivere a nome di chiunque, dando per scontato la sua veridicità. Marco Lovison ha potuto leggere solo in tarda serata il commento ‘incriminato’, in cui sono presenti pensieri farneticanti e offensivi, lontani anni luce dalla sua personalità e sensibilità, constatando così di non esserne l’autore. Trattasi, dunque, di un MADORNALE FALSO. Ci riserviamo di querelare non solo l’autore del FALSO, ma soprattutto coloro che strumentalmente lo hanno utilizzato per tentare di manipolare l’opinione della gente in vista del voto che avverrà tra due giorni. Rendersi complice in qualche modo di questa manipolazione, diffondendo senza neanche verificare mendaci notizie, è punibile per legge. Condanniamo questo uso distorto e marcio di fare politica”.