Il sindaco di Turbigo, nel Milanese, l’aveva persino messo nel programma elettorale: “Difenderemo la famiglia, quella tradizionale, che per noi è composta da un uomo e una donna”. Bello slogan, un po’ becero ma efficace. Poi però, vinte le elezioni, ecco arrivare una maxi stangata proprio sulle famiglie, comprese quelle tradizionali. La coerenza prima di tutto
17 APRILE 2017
TURBIGO (MILANO) – In campagna elettorale – e non solo – la retorica sulla famiglia si spreca. Spesso raggiunge livelli insopportabili. Con vette difficilmente raggiungibili nel Milanese, per la precisione a Turbigo. Qui il sindaco Christian Garavaglia – nato a destra coi fratelli La Russa e poi transitato verso Forza Italia, corrente Mario Mantovani, il politico ‘berlusconiano’ accusato di corruzione e concussione – è un testimonial perfetto di questa crociata sui cosiddetti valori, che come una clava vengono agitati alla bisogna.
Lo slogan elettorale
Così, nella primavera 2016, tuonava: “Difenderemo la famiglia, che per noi è quella tradizionale, composta da uomo e da un donna”. Della serie: diritti civili, questi sconosciuti. Sia come sia – perché ognuno distribuisce la ‘cultura’ di cui è portatore – le elezioni sono passate e i programmi per allocchi pure. Tanto nessuno si ricorda più delle promesse. E’ così che i politicanti, vecchi e nuovi, campano da decenni nella nazione dei gonzi.
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La memoria
Qualcuno però ha memoria, come il gruppo di opposizione ‘Turbigo da Vivere’, che di recente ha pubblicato i mirabili risultati delle politiche per la famiglia (tradizionale eh, ci mancherebbe!) messi in campo dall’illuminata amministrazione Garavaglia. Ebbene, il governo cittadino di centrodestra, che diffondeva proclami roboanti sulla difesa di mamma e papà, si prepara a tassare a raffica le famiglie turbighesi che hanno avuto l’ardire di procreare e poi, non domi, di mandare pure i figli alle scuole pubbliche.
Tasse, raffica di aumenti
!Dal prossimo settembre – spiegano le opposizioni – arrivano i rincari legati alle scuole. Trasporto: aumenti tra il 28 e il 30%; servizio pre scuola: aumenti tra il 38 e il 53%; servizio post scuola: aumenti tra i 33 e il 40%; buono mensa: aumenti del 6%”. Da ciò l’immancabile chiosa: “La giunta Garavaglia ha sempre detto di voler sostenere la famiglia tradizionale. E’ questo l’aiuto che hanno in mente?” E se qualcuno pensa che si tratti di un’ipotesi al vaglio dei ‘cervelloni’ che siedono nelle stanze del potere, resterà deluso: si tratta di una previsione già inserita nel bilancio 2017.
La coerenza prima di tutto
Insomma, la giunta tira dritto e prepara una stangata senza precedenti. A parole, pronti a partire lancia in resta per difendere famiglie, valori e chi più ne ha più ne metta; nei fatti, pronti a subissare di tasse famiglie, valori e chi più ne ha più ne metta, pur di far quadrare i conti di un comune che, tra l’altro, si prepara a incassare 5 milioni euro (da destinare a opere pubbliche) grazie all’accordo sull’Ici non versata per anni dalla Centrale Termoelettrica. Non c’è male signor sindaco, avanti con i valori. Magari però, la prossima volta, una mano sul cuore e l’altra sul portafogli.