Condannata a 14 anni per truffa e bancarotta fraudolenta, una donna di 66 anni (residente a Vanzaghello, nel Milanese) cede agli affetti e va a trovare l’anziana madre, nel giorno del suo 90esimo compleanno, alla casa di riposo della vicina Turbigo. I carabinieri l’attendono al varco e mettono fine alla sua latitanza

12 SETTEMBRE 2017

di Deborah Alì

VANZAGHELLO (MILANO) – I Carabinieri l’hanno arrestata nella casa di riposo di Turbigo, nel Milanese, dove si trovava per fare gli auguri all’anziana madre che compiva 90 anni. E’ finita così la latitanza di Annunziata Elia, 66 anni, residente a Vanzaghello, comune al confine tra le province di Milano e Varese, che deve scontare una pena di 14 anni di carcere per truffa e fallimento fraudolento.

La latitanza

La donna si era resa irreperibile da diversi mesi, proprio per evitare l’arresto: Annunziata Elia, nonostante la non più giovane età, si spostava continuamente tra la Francia, la Spagna e la Svizzera, per evitare di saldare il conto con la giustizia italiana. La 66enne, nel settembre dell’anno scorso, era stata condannata a 14 anni di reclusione dalla Corte d’appello di Milano. Da allora era scattata la caccia: i Carabinieri di Legnano l’avevano cercata dappertutto, ma senza esito.

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La casa di riposo

I militari non si sono però arresi e sono passati a interrogare parenti e amici della donna, scoprendo così che l’anziana madre di Annunziata Elia era ricoverata nella casa di riposo di Turbigo. I Carabinieri hanno iniziato a tenere sotto sorveglianza la struttura per anziani, sperando in una visita della 66enne vanzaghellese.

L’arresto

La pazienza degli investigatori è stata premiata: settimana scorsa Annunziata Elia si è materializzata a Turbigo proprio per festeggiare il 90esimo compleanno della madre. Ad attenderla ha trovato i militari della Compagnia di Legnano, che l’hanno prima identificata e poi arrestata, conducendola nel carcere milanese di San Vittore. A incastrare la 66enne di Vanzaghello era stata un’inchiesta partita dieci anni fa e condotta dalla procura di La Spezia insieme alla Guardia di finanza di Legnano.

La truffa

Secondo l’accusa, poi accolta dai giudici di secondo grado, Elia si era resa colpevole, insieme ad altri 4 complici, di acquistare e rivendere merce di varia natura attraverso una società (la ‘Spadoni Frutti Srl’) poi fallita, con un buco da circa 600.000 euro. All’epoca dei fatti ben 12 persone erano state indagate. Secondo il Pubblico ministero Luca Monteverde, il sodalizio acquistava merce di varia natura senza pagare i fornitori e poi la rivendeva in nero portando al fallimento della ‘Spadoni Frutti Srl’. Una volta arrivata la sentenza che la condannava a 14 anni di carcere, la donna aveva fatto perdere le sue tracce. A farla finire dietro le sbarre, sono stati gli effetti, ovvero quel desiderio insopprimibile di fare gli auguri di compleanno alla madre 90enne.