A Vittuone, nel Milanese, va in scena un consiglio comunale pirotecnico, convocato d’urgenza il 30 dicembre 2016 per approvare gli assestamenti di bilancio. Il sindaco leghista, intanto, parla per la prima volta del suo conflitto d’interessi, mentre l’assessore al bilancio non svela ancora i dettagli sul dipendente che ha sottratto soldi dalle casse comunali

3 GENNAIO 2016

di Ersilio Mattioni

VITTUONE (MILANO) – A essere sinceri, stavolta, il sindaco Stefano Zancanaro se l’è cavata. In carica da soli 6 mesi, del resto, è legittimato a chiedere tempo: su villa Venini, sul costosissimo ampliamento del cimitero (400.000 euro) e su tutte le questioni più scottanti dell’attività amministrativa. Ma sul conflitto d’interessi la sua difesa è debole. Sui soldi spariti in comune, poi, ci pensa l’assessore al Bilancio, Maikol Bargamaschi, a dire e non dire. Intanto il vicesindaco, Annamaria Restelli, ci delizia con un gaffe. Ad apparire sempre più fragile è la maggioranza che sostiene la giunta leghista: dal presidente del consiglio comunale, Roberto Corda, che ‘bigia’ la seduta, all’improvvisato capogruppo del Carroccio, Monica Frontini, che non riesce a motivare, neppure una volta per sbaglio, il voto favorevole o contrario alle numerose proposte delle opposizioni.

Il ‘caso Navoni’

Sui soldi spariti delle casse del municipio, secondo l’assessore Bargamaschi, “ci sono due inchieste in corso: una in Procura per rilievi di natura penale e l’altra alla Corte dei conti per danno erariale”. Di più non è lecito sapere, anche per salvaguardare il segreto istruttorio. Solo un dettaglio, anzi due. Il primo: “C’è un solo dipendente coinvolto”, ma l’assessore non fa nomi, anche se sappiamo che il caso investe l’ex segretaria Barbara Navoni. Il secondo: la cifre sottratta si aggira attorno ai 1.000 euro. Qualcosa però, in questa storia, non torna. E noi lo ripetiamo da settimane. Innanzitutto, il ruoli dei controllori. Perché l’amministrazione ha fatto indagini sui conti, sulle responsabilità di chi ha generato gli ammanchi ma non su chi avrebbe potuto-dovuto controllare? E ancora, Bergamaschi parla di “verifiche svolte (senza esito, ndr) negli anni che vanno dal 2006 al 2016”, mentre la sottrazione di denaro sarebbe avvenuta soltanto tra il 2015 e il 2016. Il che è assolutamente non plausibile. Infine, la domanda che in molti si pongono: per 1.000 euro si monta tutto questo cinema, si distrugge vita e carriera di una dipendente e si paralizzano gli uffici per settimane? “Sì, l’avremmo fatto anche per un solo euro, perché è una questione di principio”, chiosa l’assessore al Bilancio al termine del Consiglio. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Diego Manfredi, resta comunque l’unico ad aver chiesto pubblici chiarimenti sul denaro sparito. Gli altri, da Forza Italia al Pd, non sembrano interessati al caso. Curioso.

Sostieni la Libera Informazione


Sul nostro giornale on line trovi l’informazione libera e coraggiosa, perché noi non abbiamo padroni e non riceviamo finanziamenti pubblici. Da sempre, viviamo soltanto grazie ai nostri lettori e ai nostri inserzionisti. Noi vi offriamo un’informazione libera e gratuita. Voi, se potete, dateci un piccolo aiuto.

Il conflitto di interessi

Ivana Marcioni, capogruppo ‘dem’, pone la questione al sindaco Zancanaro con un’interrogazione che riguarda un intervento per realizzare un parcheggio in via Milano, intervento che vede coinvolta la ‘Milano Edile Srl’, il cui socio è proprio Zancanaro, di professione architetto con studio a Vittuone. Il primo cittadino se la cava leggendo un parere del ministero degli Interni e citando la normativa: “L’eventuale conflitto riguarda l’edilizia privata, non i lavori pubblici”. Sarà, ma la questione è assai diversa: può una persona – e questo molto al di là della sua personale onestà, della quale non dubitiamo – essere contemporaneamente il sindaco che prende le decisioni (fino a qualche settimana fa anche sui lavori pubblici) e il professionista con opera sul territorio comunale? Il conflitto d’interessi è lampante, palese. E poco importa se, in via formale, esista o meno. Esiste in via sostanziale ed è grosso come un macigno.

Enzo Tenti show

Il vulcanico capogruppo di Forza Italia, l’ex sindaco Enzo Tenti, detta i tempi della politica locale. Forse perché conosce bene le questioni aperte, forse perché è uno dei pochissimi a capire di politica. Fatto sta che ogni suo intervento mette in crisi la maggioranza, la quale spesso preferisce non reagire e non rispondere, opponendo silenzio e indifferenza. In alcuni casi la ragione appare evidente: sindaco, assessori e consiglieri non sanno cosa dire. Molti di loro, anzi, non sembrano avere la minima idea di cosa voglia dire amministrare un comune.

Il capogruppo ‘fantasma’

Ma chi è il capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale? Mistero. Lo scorso 30 dicembre quel ruolo viene di fatto ricoperto da Monica Frontini. Ma la ragazza, politicamente parlando, è un fantasma: ore e ore di consiglio comunale senza mai, neppure per sbaglio, una dichiarazione; mai un’analisi politico-amministrativa; mai una presa di posizione, mai una dichiarazione di voto motivata. Il sindaco Zancanaro, al termine delle osservazioni dei gruppi di opposizione, dice se è d’accordo oppure no. Dopodiché lei, il capogruppo leghista, ripete al microfono: “Voto favorevole” oppure “Voto contrario”. Imbarazzante, davvero imbarazzante.

Il caso ‘Corda’

Vai a capire ste caldaie, in particolare quelle delle case di villeggiatura sui monti. Per esempio, quella del presidente del consiglio comunale, Roberta Corda, si è rotta proprio il 30 dicembre. Che disdetta, Corda non ha potuto tornare e ha così ‘bigiato’ il Consiglio. Curioso che nei giorni precedenti si fosse a lungo discusso circa la contrarietà del presidente dell’assemblea di convocare una seduta il penultimo giorno dell’anno. Di più, pare che Corda avesse già fatto sapere di non essere disponibile a presiedere. Insomma, quella della caldaia rotta (il sindaco però garantisce che esistono foto inequivocabili) appare una banalissima scusa. Una buona notizia, tuttavia, c’è: presidente per una sera è Livio Fagnani, che se la cava benissimo, molto meglio di Corda. Al punto che qualcuno ipotizza un cambio al vertice del parlamentino locale. Vedremo.

Restelli tra i fumogeni

E per chiudere in bellezza l’anno non poteva mancare una ‘perla’ del vicesindaco Annamaria Restelli, la quale per definire una situazione poco chiara, ingarbugliata e ancora da capire nella sua interezza, si esprime così: “In effetti anch’io penso che si tratti di una cosa un po’ fumogena”. Fumogena?! Fumosa, al limite, cioè “difficilmente intelligibile”. Il fumogeno è un dispositivo utilizzato per generare fumo. Quello vero, non quello della politica vittuonese.