Una vicenda incredibile: un’anziana donna compra un loculo al cimitero comunale in attesa che se ne liberino altri due in una posizione migliore. Quando ciò avviene, li acquista. Poi però il comune si riprende il primo loculo e non le restituisce i soldi. Una truffa? No, è tutto regolare: è scritto in un regolamento, che sembra fatto apposta per ‘fregare’ i cittadini. La politica ignora il caso: dal Pd alla Lega passando per Forza Italia nessuno prende posizione. Solo il Movimento 5 Stelle annuncia una mozione per cambiare queste assurde regole
3 AGOSTO 2016
di Ersilio Mattioni e Elisabetta Mereghetti
VITTUONE (MILANO) – La storia che raccontiamo è pazzesca. Una signora vuole acquistare due loculi al cimitero, uno per sé e uno per il marito già defunto. Alla fine ne pagherà tre, perderà la concessione di uno dei loculi e perderà pure i soldi versati, che non le saranno mai restituiti. Sembra una scena di uno di quei film su truffe e raggiri. Peccato che di mezzo non ci siano né banditi né gaglioffi, bensì la pubblica amministrazione.
Il bizzarro regolamento
Siamo nel 2016, in comune governa la giunta Pd di Fabrizio Bagini ed è vigente un bizzarro regolamento di polizia mortuaria, approvato e modificato durante le giunte di centrodestra degli ex sindaci Carlo Portaluppi ed Enzo Tenti. Ma questo regolamento comunale che disciplina la vendita dei loculi sembra essere stato scritto apposta per ‘fregare’ gli ignari cittadini. Ripercorriamo la vicenda dal principio. Nell’autunno del 2015 un’anziana donna vittuonese, inizia a pensare all’acquisto di due loculi, per lei e il marito. Si reca così in municipio, avendo intenzione di chiedere le disponibilità per due posti nella parte in basso. Per l’acquisto è però necessario che entrambi i coniugi abbiano compiuto 80 anni: la donna si ripresenta così all’inizio del 2016, essendo ormai 80enne.
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L’acquisto
I loculi in basso non sono però più disponibili: o si aspetta che si liberino nuovi posti oppure si opta per l’acquisto di quelli in alto, decisamente scomodi per persone anziane. Il 4 aprile 2016 il marito dell’anziana signora muore e la vedova, non potendo più aspettare, decide di comprare un loculo in alto, riservandosi poi di trasferire la salma, non appena ci sarà la disponibilità di un loculo nella parte bassa del colombaro. Intanto il loculo nella quarta fila viene pagato 2.595 euro. Il 10 maggio, un mese dopo, si sono liberati due posti in basso e la vedova decide immediatamente di chiedere il trasferimento, che viene approvato dal Comune. Per questi nuovi spazi il prezzo è di 5.902 euro. La vedova ora possiede tre loculi: uno singolo nella parte alta e uno doppio nella parte bassa, ognuno di essi ha una concessione di trent’anni.
La beffa
A questo punto succede quello che non ti aspetti: il loculo singolo, dopo il trasferimento del feretro, torna di proprietà del Comune. E i soldi versati? Chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto, e tanti saluti. Di fronte all’impossibilità di avere indietro i 2.595 euro spesi per un loculo che non si potrà mai utilizzare, la vedova protesta. Ma il Comune si appella al regolamento. L’articolo 40 parla chiaro: se chiedi un trasferimento del feretro, addio rimborso. Un regolamento contraddittorio, confuso, scritto in modo tale da non far capire assolutamente niente.
(clicca sul documento per ingrandirlo)
Azioni legali in vista
“Abbiamo deciso di raccontare questa storia per evitare che altri cittadini perdano i propri risparmi”, racconta la famiglia della vedova. Che ora valuta un’azione legale. Si resta comunque esterrefatti nel constatare come un cittadino non debba soltanto difendersi dai truffatori comuni, ma anche dalle istituzioni, che in teoria dovrebbero proteggerlo.
Politica anno zero
E nel frattempo cosa fa la politica? Assolutamente nulla. Dal Pd alla Lega Nord (partito del neo sindaco Stefano Zancanaro) passando per Forza Italia nessuno ha sentito il bisogno di pronunciare una parola, non fosse altre che di solidarietà per una cittadina che ha perso parte dei suoi risparmi per colpa di un assurdo regolamento comunale. Che andrebbe cambiato. Ma soltanto Diego Manfredi (capogruppo del Movimento 5 Stelle) ha annunciato di volerlo fare, con la presentazione in consiglio comunale di una mozione.