Voli notturni, Sea sperimenta la nuova formula sui cieli di Turbigo: un aereo ogni 15 minuti. I cittadini perdono il sonno. L’intero territorio del Castanese è in allarme
TURBIGO (MILANO) – I voli notturni rischiano di diventare un incubo per i cittadini di Turbigo e dell’intero territorio del Castanese. Dopo l’incontro del 26 maggio sullo sviluppo di Malpensa sorgono infatti notevoli dubbi e nuovi timori. L’esperimento messo in campo per 15 giorni avrebbe già evidenziato le prime difficoltà, perché il paese sta sopportando il passaggio di un aereo ogni 15 minuti circa.
Parla Francesco Gritta
Sull’argomento interviene Francesco Gritta, consigliere d’opposizione di ‘SìAmo Turbigo’ e da sempre sensibile alle questioni ambientali: “Il tema voli notturni è molto delicato: l’esperimento che ha messo in campo Sea è controproducente. I cittadini sono disturbati dai rumori provocati dal passaggio degli aerei e insieme faremo di tutto per impedire che i decolli verso Sud diventino un’abitudine di Malpensa, soprattutto nelle ore notturne. Con il passare degli anni sta diventando sempre più impattante il sorvolo dei centri abitati da parte dei velivoli, in particolar modo nelle ore notturne”.

Stop ai voli dalle 23 alle 6
Gritta conosce a fondo la materia: “Un vecchio decreto del governo D’Alema vieta ogni volo tra le 23 e le 6 del mattino, anche se successive sentenze del Tar e chiarimenti ministeriali richiedono opportuni approfondimenti. Tuttavia, i movimenti dell’aeroporto vanno avanti senza controllo, privando migliaia di persone di un sonno tranquillo. Questo è un argomento da affrontare, in ballo c’è la salute dei residenti di Turbigo, ma non solo. Per impedire che questo accada dobbiamo lavorare tutti insieme, indistintamente dal credo politico”. Questo è il punto. Invece negli ultimi decenni alle varie amministrazioni che si sono succeduto a Turbigo non è mai importato granché, finché la situazione è degenerata.
Voli notturni: salute a rischio
Secondo Gritta “bisogna fare di tutto per contrastare questa situazione. E’ nostro dovere garantire la qualità della vita. L’amministrazione deve ampliare il raggio. Non basta più collaborare con a Castano Primo, Vanzaghello, Turbigo e Nosate. Dobbiamo coinvolgere quanti più Comuni possibili”. Precisazione finale: “Nessuna guerra a Malpensa. Vogliamo solo raggiungere l’obbiettivo primario, quello della nostra salute”.
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