Succede a Casorezzo (nel Milanese), dove un muratore albanese, denunciato dalla moglie per violenza domestica, è costretto a vivere in macchina. La giunta: “Prende soldi dal Comune, ma è sempre al bar”
18 FEBBRAIO 2019
di Ersilio Mattioni e Patrizia Meneghin
CASOREZZO (MILANO) – “C’è un uomo che dorme in macchina da circa tre settimane. E visto il freddo degli ultimi giorni, non capisco come mai il comune di Casorezzo (nel Milanese, ndr) non voglia aiutarlo”. E’ questo il contenuto di una segnalazione, rigorosamente anonima, giunta al nostro giornale. Abbiamo deciso di approfondire la questione, cercando di parlare sia con la persona che dorme in auto (la quale ha un passato e un presente abbastanza burrascosi) sia con l’amministrazione comunale.
Il ritratto e la denuncia
L’uomo – di origini albanesi, muratore, sposato con una donna ucraina, dalla quale ha avuto una figlia – ha però deciso di chiudersi nel silenzio, chiedendoci di rispettare la sua privacy. L’assessore alle Politiche sociali Marta Bertani, afferma invece di essere venuta a conoscenza della vicenda dai servizi sociali del Comune “a seguito della richiesta di aiuto presentata dall’uomo che, rientrato in Italia dopo un lavoro all’estero, non ha più potuto abitare presso la sua abitazione, ovvero un appartamento con contratto di locazione regolarmente registrato, per problemi familiari dopo una denuncia presentata ai Carabinieri di Busto Garolfo (MI) nei suoi confronti”. Sarebbe stata la moglie a denunciarlo dopo un brutto episodio di violenza.
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“I soldi? Spende tutto al bar”
L’assessore Bertani fa sapere che il Comune non può fare nulla per risolvere una controversia legale tra privati cittadini, ma afferma di aver già dato in passato una mano all’uomo: “Nello scorso mese di novembre il Comune, in collaborazione con la Casa di Accoglienza di Avas di Magenta (MI), gli ha garantito un ricovero temporaneo e gli è stato anche consentito di passare lì il periodo natalizio. Inoltre abbiamo provveduto a erogargli un contributo straordinario di 500 euro per sostenersi in attesa della ripresa dell’attività lavorativa. Gli sono state fornite tutte le informazioni utili in merito ai servizi per la ricerca attiva di un lavoro e per la richiesta di partecipazione ai bandi per l’assegnazione di alloggi di edilizia popolare. Aggiungo inoltre che non si tratta né di un minore né di una persona con disabilità, ma di un uomo che ha tutte le caratteristiche per potersi trovare un lavoro. Invece, lo si può facilmente notare passando per il centro, si trova regolarmente al bar”.
La figlia e il fratello
In altre parole, il ‘bisognoso’ avrebbe speso buona parte del contributo pubblico in alcol e come se non bastasse, una sera, avrebbe pure prelevato sua figlia di 10 anni per portarla al dormitorio di Magenta, senza però avvisare la madre e generando ore di panico. Il Comune non sembra disposto ad aiutarlo oltre. L’uomo potrebbe lasciare presto Casorezzo per tornare a Dolo, in provincia di Venezia, dove vive suo fratello.