I dipendenti da eroina sono più dei cocainomani. A lanciare l’allarme è Ernestino Gola, direttore dei servizi per le tossicodipendenze dell’ospedale di Magenta, nel Milanese. Tutti i dati del nostro territorio

25 MARZO 2019

di Elisa Turati

MAGENTA (MILANO) – “Comprare droga è come comprare un biglietto per un mondo fantastico, ma il prezzo di questo biglietto è la vita”. Questa frase pronunciata dal cantautore Jim Morrison riassume e in un certo senso semplifica il complesso mondo della tossicodipendenza e il rapporto tra la persona e la sostanza che consuma. Secondo i dati Ipsad del 2017, in Italia circa il 33 per cento delle persone di età compresa tra i 15 e i 64 anni avrebbe utilizzato almeno una sostanza illegale nella vita; percentuale però che aumenta al 44 per cento considerando i giovani tra i 15 e i 34 anni. Ma qual è il confine tra uso e abuso? 

Ernestino Gola, direttore del Sert di Magenta (Milano)

Il Sert dell’ospedale di Magenta

“La perdita del controllo – afferma Ernestino Gola, direttore del Sert (servizi per le tossicodipendenze) di Magenta, nel Milanese – cioè quando il procurarsi la sostanza e consumarla diventa il centro della vita di una persona; quando nonostante provochi dei danni sulla salute, sulle relazioni, sul lavoro e sullo studio, non sono in grado di farne a meno”. Il Sert fa parte dell’Asst Ovest Milanese (l’azienda socio-sanitaria territoriale) che lavora nei territori del Milanese, Castanese, Magentino e Abbiatense e si occupa di tossicodipendenze, alcolismo e gioco d’azzardo, accogliendo anche i familiari che hanno a che fare con una persona affetta da queste dipendenze. Nel 2018 a Magenta sono state assistite 535 persone, compresi parenti e accertamenti richiesti dalle Forze dell’ordine, di cui 446 solo per uso di sostanze. Di questi, 358 sono maschi, 88 femmine e 418 italiani. La fascia degli utenti più ampia va dai 35 ai 54 anni, e sono 244, ma non mancano gli under 20, che sono 43; le persone di età compresa tra i 20 e i 30 anni sono 79, gli over 60, 11 e un utente tra gli 80 e 84 anni.

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I numeri del Sert

Molte di queste persone sono in trattamento da anni ma spesso non si riesce a raggiungere una situazione di affrancamento e quindi sono necessari interventi di supporto. Gli utenti che hanno tra i 15 e i 40 anni usano prevalentemente cocaina, eroina e cannabinoidi. Infatti, 166 sono in carico per uso di eroina, 136 per la cocaina, 66 per cannabinoidi; ma ci sono anche due soggetti in affidamento per l’abuso di anfetamine da ecstasy, uno per crac, uno per benzodiazepine e 27 per alcol perché, generalmente, le due dipendenze si accompagnano. Le persone che si rivolgono al Sert hanno 93 provenienze diverse ma la maggior parte vengono dal magentino: 63 proprio da Magenta, 10 da Inveruno, 22 da Marcallo, 30 da Sedriano, 10 da Santo Stefano, 24 da Vittuone, 39 da Corbetta, 18 da Casorezzo, 49 da Bareggio e 61 da Abbiategrasso.

L’altra faccia della medaglia: lo spaccio

“Il problema è che alcune persone tengono il piede in due scarpe – puntualizza Gola – ovvero, cercano di farsi curare e contemporaneamente trafficano. Quando una persona decide di farsi curare di solito sono passati molti anni e lo fa perché la situazione è diventata insostenibile, ci possono essere delle situazioni di spaccio nelle quali una persona è profondamente invischiata e basa il suo mantenimento su questo. Ma bisogna capire – sottolinea il direttore – che chi si cura e si ritrova in una situazione di crisi può riprendere le vecchie abitudini, non sono mai dei processi lineari. Infatti la definizione di dipendenza è malattia cronica recidivante, una patologia che dura nel tempo con delle ricadute”. Ma quali sono i motivi che spingono una persona a cadere nel tunnel delle dipendenze?

Perché ci si droga? Ecco i motivi

Possono essere motivazioni di tipo sociale, esperienziale; molte volte ci sono casi di persone depresse che non riconoscono questa condizione e, provando le droghe, si rendono conto di sentirsi meglio e cominciano a farne uso cronico. Ci sono però anche delle persone che hanno una tendenza a sviluppare un rapporto di dipendenza patologico a causa della loro base genetica che risponde in un certo modo agli stimoli ambientali che possono far scattare la dipendenza. Spesso la figura del tossicodipendente è associata all’emarginato o al pusher ma in realtà gli stupefacenti vengono anche utilizzati per incrementare le loro performance lavorative o scolastiche.

Gli effetti degli stupefacenti su corpo e psiche

Le sostanze hanno effetti di ‘up’ (euforia) e ‘down’ (depressione) quindi alzano il tono dell’umore o lo abbassano a seconda delle caratteristiche personale dell’individuo e queste sostanze vengono utilizzate anche per cercare di raggiungere un equilibrio. Un equilibrio effimero però, che proprio a causa dell’utilizzo di sostanze stupefacenti non può essere raggiunto. È importante sottolineare che le persone non sono dipendenti dalla sostanza, ma dallo stato alterato di sé, da come si sentono quando usano la sostanza, come specifica il dottor Gola: “Il significato che si dà all’uso della sostanza è la causa della dipendenza”.