Sedriano-Arconate, fermato il branco: sono tre uomini di origine albanese
SEDRIANO-ARCONATE (MILANO) – Secondo la Procura di Milano è una violenza “bestiale” quella subìta da una ragazza di 23 anni, di origini haitiane, nella notte tra il 2 e il 3 maggio scorso. La giovane è stata stuprata, picchiata e insultata per 12 ore da un branco di 3 ragazzi di origini albanesi.
Il branco finisce in carcere
Xhentjan Agraj, 23 anni, residente a Sedriano, assieme al fratello Alvardo di 21 anni e al cugino Alfio Quku, 29 anni, originario di Arconate, sono finiti nel carcere di San Vittore nei giorni scorsi con l’accusa di violenza sessuale di gruppo. Uno dei 3, Alvardo detto ‘Aldo’, si trovava già dietro alle sbarre da qualche settimana. E’ infatti sospettato dell’omicidio di un 46enne marocchino, avvenuto a Cornaredo il 23 ottobre 2022. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip di Milano Alessandra Di Fazio, gli è stata notificata direttamente in cella.
I fatti della notte tra il 2 e il 3 maggio
I fatti risalgono alla notte tra il 2 e il 3 maggio. Xhentjan, conosciuto dagli amici come ‘Jack’, si trova all’11Clubroom, un locale della movida milanese di corso Como. Vuole festeggiare il ritorno in libertà dopo un periodo trascorso agli arresti domiciliari, condannato per stalking ai danni dell’ex fidanzata. Nel locale conosce la ragazza, una escort 23enne. ‘Jack’ si accorda con lei per una “prestazione sessuale a pagamento” da effettuarsi in un hotel di lusso del centro di Milano. Usciti dalla discoteca, i due salgono a bordo di una Fiat Punto. Accompagnati da una terza persona – forse proprio il padre del 23enne albanese – raggiungono un motel di Cornaredo. E’ qui, ormai a tarda notte, che iniziano le violenze sessuali. In stanza arrivano anche il fratello di ‘Jack’, Alvardo detto ‘Aldo’, e il cugino Alfio.
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La testimonianza della 23enne
“Botte e mani sul collo fino a togliermi il respiro”, ha dichiarato la giovane ai Carabinieri, “mi stavano addosso come animali. Mi insultavano, mi tiravano schiaffi, mi sputavano e mi mordevano, mentre mi violentavano ripetutamente”. I 3 ragazzi avrebbero persino immortalato lo stupro con filmati e fotografie che, per il momento, non sarebbero stati ritrovati sui loro smartphone dagli inquirenti.
L’arrivo dei Carabinieri
Alle prime luci dell’alba i Carabinieri giungono nella stanza d’albergo, allertati dalla registrazione in hotel di Xhentjan. Il fratello e il cugino si nascondono in bagno, mentre la ragazza è a letto; terrorizzata e ammutolita dalla paura, la giovane non riesce nemmeno a chiedere aiuto ai militari. Appurato che il 23enne effettivamente può muoversi liberamente, i militari se ne vanno, e le violenze proseguono fino al pomeriggio, quando il branco lascia la stanza d’albergo. La ragazza, che faceva finta di dormire, finalmente è libera e può recarsi dai Carabinieri della compagnia di Corsico per denunciare gli orrori subiti in quella terribile notte da incubo.