Centri commerciali chiusi la domenica per risparmiare su luce e gas? L’ipotesi ventilata dal Governo fa discutere. La grande distribuzione, che teme un calo del fatturato, è sul piede di guerra. Ma l’idea è eccellente. Se accadesse sul serio, ne guadagneremmo tutti

di Ersilio Mattioni

ROMA – Il caro energia potrebbe portare con sé almeno una conseguenza positiva: la chiusura domenicale dei centri commerciali, dove orde di cittadini apolidi si rifugiano nei weekend. Potrebbero passare un po’ di tempo in famiglia, con gli amici o con se stessi. Potrebbero riposarsi oppure leggere un libro. E invece no, preferiscono rincoglionirsi in questi non-luoghi, dove si passano ore nei negozi e si torna a casa dopo aver comprato qualcosa di inutile.

Centri commerciali chiusi

L’idea non è ancora una proposta e forse non lo sarà mai. Ma se fosse vero, sarebbe stupendo. Tutto nasce dall’esigenza di contenere gli aumenti di luce e gas, che stanno mettendo in crisi il commercio. In realtà, molte attività (in particolare i negozi a gestione familiare) già chiudono la domenica. E quelli che tengono aperto lo fanno per limitare la concorrenza (sleale) dei centri commerciali, che talvolta sottopagano i dipendenti e li costringono a lavorare nei weekend.

Reazione spudorata

Ma la grande distribuzione non ci sta. Ed ecco che arriva la reazione: “In gran fermento – si legge in una nota diffusa dalle associazioni di categoria – soprattutto i centri commerciali, diventati anche dei centri di aggregazione”. Ah sì, i centri commerciali sarebbero luoghi di aggregazione? Ci vuole molta fantasia, unita a una certa dose di spudoratezza, per affermare una cosa del genere. I centri commerciali non aggregano un bel niente: sono soltanto cubi di vetro e cemento, con le scale mobili e le insegne luminose. Attrazioni per gonzi che spendono in modo compulsivo, gonfiano i forzieri della grande distribuzione e uccidono il commercio locale, facendo morire i nostri paesi.

Finalmente la verità

Non potendo seriamente sostenere la baggianata dell’aggregazione, finalmente arriva l’unica verità: “I centri commerciali nel giorno festivo incassano più dei giorni feriali”. Lo dichiara Gaetano Graziano, vicepresidente dell’Associazione dei direttori dei centri commerciali (Adcc). Aggiungendo che se davvero il Governo desse seguito all’idea della chiusura domenicale, “la grande distribuzione scenderà sul piede di guerra. La domenica – spiega Graziano – in un centro commerciale il fatturato vale almeno 10-15% del totale e nessuno può pensare che si possa recuperare in settimana”.

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Ripensare il commercio

Secondo Graziano, il governo dovrebbe “incrementare il credito d’imposta fino al 50% per il caro energia” e aumentare “la rateizzazione delle bollette per tutto il settore commercio, onde evitare chiusure e licenziamenti”. Giusto, per il commercio locale però: quelle migliaia di negozi e negozietti che tengono vivi e più sicuri i paesi, rappresentando un presidio sociale. Da anni queste attività sono in crisi e spesso chiudono i battenti. Ma non c’entra il caro energia, le bollette o il Covid. Il killer sono i centri commerciali. E se li teniamo chiusi almeno la domenica, non muore nessuno. Anzi.