Macabro ritrovamento ad Arluno, nel Milanese. Un uomo muore solo nella propria abitazione. Il cadavere, in parte mummificato, aveva ancora il cappello in testa
31 MAGGIO 2020
ARLUNO (MILANO) – Mercoledì 27 maggio un uomo di 55 anni viene trovato senza vita nella propria abitazione. Sono da poco passate le 20:00 quando due volanti dei Carabinieri della compagnia di Legnano e due mezzi dei Vigili del Fuoco di Corbetta fanno rotta verso il civico 9 della Strada Provinciale 214. Lì si trova una villetta, affacciata sull’incrocio tra le vie Marconi e Volturno. Il centro storico dista pochi passi.
Il ritrovamento
Gli agenti parcheggiano i veicoli di fronte al cancello e uno di loro nota subito un dettaglio: ci sono molte mosche al di là del vetro di una finestra sul retro. Intanto sopraggiunge anche un’ambulanza. È inutile. I pompieri sfondano il portone e si trovano davanti uno scenario drammatico: un cadavere, in parte mummificato. È vestito e in testa porta ancora il cappello. Il decesso risale a diversi mesi fa, è evidente. Si suppone addirittura allo scorso inverno. Gli uomini dell’Arma varcano l’ingresso per secondi con in mano il verbale per l’identificazione. Si tratta di P.P., arlunese, classe 1964. Nel frattempo nei pressi dell’abitazione si forma un capannello di curiosi.
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Le testimonianze
Un signore appoggia la bicicletta al muro e scuote il capo: “Viveva solo e lo incontravo spesso al bar del paese. Nonostante fosse finito il lockdown non lo stavo più vedendo”. Una ragazza passa di lì, come ogni sera, per portare il cane a passeggio e osserva: “Sono giorni che le tapparelle di quella casa sono abbassate. Eppure si capiva che dentro la luce era sempre accesa, anche di notte”.
I soccorsi
Chi ha chiamato il 115? I soccorsi sono stati avvertiti dai parenti del 55enne: due sorelle, un fratello e i nipoti. Pur non avendo, a tutti gli effetti, un rapporto abituale con l’uomo si erano preoccupati non avendo più sue notizie da parecchio tempo. Il cadavere viene portato via quando sono circa le 22:30, dopo lunghe e oculate operazioni di disinfezione. I soccorritori sono entranti nella villetta con indosso speciali tute bianche protettive e bombole d’ossigeno sulle spalle, non solo in base al protocollo anti Covid-19 ma anche per lo stato del corpo del defunto.
La morte
Sin dal primo momento la motivazione più accreditata del decesso è quella del malore improvviso. Si esclude il gesto estremo. Le forze dell’ordine confermano l’ipotesi, in modo indiretto, il giorno seguente. Giovedì 28 maggio gli agenti chiudono il caso ufficializzando la scomparsa per ‘cause naturali’. In serata le pompe funebri aggiornano il necrologio: data della morte 30 gennaio 2020.