I due 17enni, residenti a Magenta e Cuggiono, erano accusati di aver minacciato un coetaneo in piazza Gae Aulenti a Milano

di Francesco Colombo

MAGENTA-CUGGIONO-VITTUONE (MILANO) – Erano stati accusati di aver rapinato un 17enne dopo averlo strattonato e minacciato e per questo erano finiti ai domiciliari per 3 mesi. Lunedì 28 febbraio il Tribunale dei minori li ha assolti.

Due 17enni ai domiciliari per tre mesi

Parliamo di un 17enne di Cuggiono e di un 17enne di Magenta che, sabato 10 aprile 2021, erano stati accusati dalla Polizia di Stato di aver cercato di rubare un telefono a un ragazzo in piazza Gae Aulenti, a Milano. I due erano stati fermati dalla Polizia assieme a un 18enne di Vittuone. Per tutti erano scattati domiciliari, nonostante il parere contrario del Pubblico ministero, che ribadiva la necessità della custodia cautelare in carcere. Secondo le forze dell’ordine, il gruppetto era una sorta di baby-gang che aveva accerchiato la vittima, strattonandola e minacciandola, per rubarle il telefono. Il ragazzo era riuscito a chiamare la Polizia che, grazie alle testimonianze raccolte, aveva fermato i 3 in brevissimo tempo.

L’assoluzione del Tribunale dei minori

Oggi, però, la verità processuale è un’altra. Il Tribunale di minori di Milano ha assolto i due minorenni, ovvero il 17enne di Cuggiono e quello di Magenta. Non esistono prove sufficienti per dimostrare le loro responsabilità nei fatti in precedenza contestati. Uno dei due minori è assistito dal noto avvocato di Abbiategrasso, Roberto Grittini.

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Le parole dell’avvocato Grittini

“Le prove fondate sul riconoscimento fotografico – spiega il legale – si dimostrano più fallaci. Occorre massima attenzione e scrupolo quando si applicano misure cautelari, soprattutto nei confronti dei soggetti minori che approcciano il sistema giudiziario per la prima volta. Giustizia – riflette Grittini – in cui si chiede di credere e che commette errori importanti, che rischiano di segnare in modo indelebile. Una giustizia che li maltratta ingiustamente, come in questo caso”. Parole dure, quelle di Grittini, che però evidenziano un’amara verità: ovvero che, a volte, si ricorre con facilità alle misure cautelari preventive, in attesa di processo, quando poi il processo dimostra l’estraneità delle persone che, nel frattempo, hanno dovuto rinunciare alla propria libertà. Non si conoscono, invece, al momento, le sorti giudiziarie dell’altro ragazzo, ovvero il 18enne di Vittuone. Il suo processo è di fronte al Tribunale ordinario, vista la maggiore età del ragazzo.