Non è ancora certa la permanenza della storica azienda a Legnano, ma i segnali sono incoraggianti. A fine marzo nuovo incontro al Ministero. Appello a Regione e Comune, che parlano molto e fanno molto poco, se non generici proclami

24 GENNAIO 2017

di Redazione

LEGNANO (MILANO) – “Ora che l’azienda ha chiuso in utile il 2016, si prospettano i reintegri dei lavoratori secondo l’accordo del 2015”. A parlare è Vittorio Sarti, sindacalista Uilm, che appare soddisfatto dopo l’incontro di oggi al Ministero dello Sviluppo Economico, durante il quale sono state fornire garanzie circa la salvaguardia della ‘Franco Tosi’ di Legnano.

La trattativa

Tuttavia, di là dall’ottimismo delle parti sociali, molti problemi restano aperti. Non è ancora certa la permanenza della Franco Tosi a Legnano. Lo sanno anche i sindacati, che non a caso insistono su un punto, rivolgendosi direttamente all’amministrazione comunale: “Non ci dovrà essere nessuna variante di destinazione d’uso per impedire qualsiasi speculazione edilizia su un’area che in passato ha avuto una vocazione industriale e che tale deve rimanere. Garantire il rilancio dello storico stabilimento e mantenere i posti di lavoro sono la priorità”. Segno che permangono le preoccupazioni sulla possibilità di un trasferimento dalla sede storica. La Uilm, però, ritiene “una dimostrazione positiva l’impegno di un’offerta per le aree da parte della proprietà che dovrebbe essere presentata, secondo quanto riferito, domani”.

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Tempi stretti

Il commissario straordinario che amministra la ‘Tosi’, Andre Lolli, ha prospettato anche la possibilità, prevista dalla procedura, di non attendere la scadenza di giugno per prendere decisioni importanti, sia sulla permanenza della storica fabbrica nella città del Carroccio sia sul reintegro dei lavoratori che, nel 2015, hanno perso il posto. Segnali che sono stati colti con favore, segno perlomeno di una volontà di fare qualcosa di utile e di farlo in fretta. E’ previsto un nuovo incontro al Mise entro la fine di marzo, proprio per verificare lo stato di avanzamento e le prospettive future.

L’appello

“Tutti sono chiamati a mantenere i propri impegni”, chiosa Sarti. In primis la proprietà, “vista la clausola del mantenimento del sito nel contesto territoriale legnanese per cinque anni”. Poi il commissario straordinario Lolli, “che deve tutelare la continuità aziendale e il mantenimento dell’occupazione”. Infine, la Regione e il Comune. Enti che, fino a questo momento, hanno parlato molto e fatto molto poco.