A Berlusconi il 23% degli insulti, a Renzi e Salvini il 21%: sono 135.000 i commenti con offese e volgarità nella campagna elettorale peggiore degli ultimi decenni

24 FEBBRAIO 2018

di Francesca Ceriani

MILANO – Manca una settimana alle elezioni e la violenza di questa campagna elettorale esplode anche sui social. Dall’inizio dell’anno ad oggi sono stati analizzati quasi 2 milioni di contenuti (tweet e commenti social) legati alle elezioni 2018. Si tratta di messaggi verso i candidati, i partiti o verso altri elettori e ciò che emerge è che il 38% di questi (circa 750.000) è connotato da negatività e ben 135.000 contengono volgarità o insulti espliciti. I messaggi che augurano la morte (o minacciano di uccidere) sono più di 15.000, quelli che contengono riferimenti alla violenza quasi 19.000. Solo l’11% dei contenuti è classificabile come positivo.

Chi sono i più ‘violenti’

Facendo riferimento solo ai commenti con insulti e volgarità, si nota che l’elettore più ‘arrabbiato’ è uomo (68% contro il 32% delle donne) e vive nel Lazio (che nonostante produca meno contenuti, precede la Lombardia di 6 punti). Facendo, invece, un rapporto su tutti i contenuti su base regionale, deduciamo che sono più scontenti gli abitanti del centro nord: l’Emilia Romagna conta il 29% di contenuti negativi rispetto a quelli prodotti, Toscana 28%, Lazio 26%, Lombardia 25% e Piemonte 25%. La regione dove sono le donne ad insultare in proporzione maggiore è la Basilicata (71%), seguita dalla Valle d’Aosta.

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Il più odiato

Il leader più preso di mira è Silvio Berlusconi, che è destinatario del 23% degli insulti personali online, seguito da Salvini e Renzi entrambi al 21%. Ci si accanisce meno contro Di Maio e Grasso (rispettivamente a quota 11% e 8% delle ingiurie). La classifica cambia se analizziamo l’astio verso i partiti politici: da questa prospettiva l’accanimento è indirizzato al PD (39%), tranne nel Lazio, Molise e Valle d’Aosta dove è il Movimento 5 stelle, e al M5s (34%). A seguire Lega (12%), Casapound (5%) e, per ultima, Forza Italia 4%. I leader sono più ‘odiati’ a casa loro: in Veneto, Piemonte, Trentino, Friuli, Liguria, Umbria il leader più insultato è Salvini, mentre in Toscana, Marche e Basilicata è Renzi il più odiato.

I momenti più ‘critici’

I momenti più ‘critici’ di questa campagna elettorale sono stati: 4 gennaio (sacchetti bio), 10 gennaio (Berlusconi supporta la candidatura in Regione Lombardia di Attilio Fontana), 18 gennaio (cambio del simbolo M5S), 29 gennaio (presentazione delle liste), 3 febbraio (fatti di Macerata), 12 febbraio (Giorgia Meloni e il Museo Egizio).

 

*Dati resi disponibili da D-Link, azienda leader nel settore della tecnologia wireless e del networking, che ha lanciato la campagna #ConnettitiResponsabilmente, con la quale vuole promuovere un utilizzo responsabile della connettività e incentivare un comportamento positivo online. La campagna #ConnettitiResponsabilmente proseguirà nel 2018, affrontando anche altre tematiche legate alla responsabilità online, per promuovere una maggiore educazione digitale. Per maggior informazioni: www.connettitiresponsabilmente.it