“Ci siamo quasi”, così il ‘salviniano’ Fabrizio Cecchetti (candidato alla Camera) accoglie l’ultimo sondaggio: tra Lega e Forza Italia uno scarto minimo dello 0.4%

10 FEBBRAIO 2018

di Redazione

MILANO – La questione del sorpasso della Lega nei confronti di Forza Italia non è di quelle accademiche, perché se il centrodestra vincerà le Politiche del 4 marzo e se la coalizione avrà i numeri in Parlamento per governare, allora il premier sarà espresso dal partito che avrà preso più voti.

Berlusconi in campo

Lo sa bene Silvio Berlusconi, che si è imbarcato in un ‘tour de force’ tra studi televisivi e piazze per riportare Forza Italia a un livello accettabile. E ci è pure riuscito, perché gli ‘azzurri’, fino a un paio di settimane fa in tutti i sondaggi, erano accreditati del 18% circa, contro il 14% della Lega. Poi Silvio ha dovuto fermarsi: all’età di 82 anni, in effetti, non si può pensare di fare una campagna alla Matteo Salvini, classe 1973, che sta girando l’Italia come una trottola.

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Forza Italia in calo

Ma se Forza Italia cala, la ragione non è legata soltanto alla tenuta fisica di Berlusconi. Il punto è che le proposte della Lega, dopo il moderatismo mostrato dall’ex cavaliere su legge Fornero, Europa e Jobs act, appaiono più nette, dunque più convincenti. Che poi siano anche realizzabili, beh, è un altro discorso. In ogni caso, gli ‘azzurri’ (dati Emg) scivolano al 15%, perdendo lo 0.8%, mentre la Lega guadagna lo 0.4% e sale al 14,6%.

Il sorpasso

“Ormai ci siamo”, commenta Fabrizio Cecchetti, vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia e ‘salviniano’ doc, oggi candidato per un posto alla Camera. Il sorpasso è a portata di mano e ogni giorni potrebbe essere quello buono, perché lo 0.4% è davvero un vantaggio esiguo, soprattutto in epoca di elettorato fluido. Se davvero il Carroccio dovesse risultare il primo partito di una coalizione vincente, Salvini comprerà il vestito buono e salirà al Collo per farsi conferire l’incarico di formare il nuovo governo.