A Robecco sul Naviglio, nel Milanese, i consiglieri comunali si esprimono come all’osteria. Cittadini definiti “galline”.

6 GIUGNO 2020

di Elisa Turati

ROBECCO SUL NAVIGLIO (MILANO) – Il consiglio comunale di venerdì 29 maggio andato in scena a Robecco sul Naviglio, nel Milanese, avrebbe dovuto avere lo scopo di discutere alcune proposte presentata dalla minoranza per aiutare gli esercenti e i cittadini colpiti dalla crisi a causa della pandemia. In realtà, sembrava di essere all’osteria e i cittadini sono stati definiti “galline”.

“I cittadini? Galline”

Comincia il capogruppo del centrodestra, Francesco Ticozzelli. Spiega che la Tasi andrebbe ridotta per aiutare i commercianti in difficoltà: “Ricordiamoci che la possibilità di fare tante cose passa da chi lavora e paga le tasse”. Nulla da contestare, poi però arriva la chiosa: “Non dobbiamo uccidere la gallina che fa le uova. A me piace esprimermi in concetti semplici: la gallina fa le uova e noi non dobbiamo ucciderla o permettere che la gallina vada a male”. Nelle parole di Ticozzelli non c’è cattiveria, ma definire i contribuenti “galline che fanno le uova” è veramente di pessimo gusto.

Lo show continua

Non è finita qui, perché anche il sindaco Fortunata Barni, rispondendo sull’abbassamento dell’Imu, fa uno scivolone: “Non capisco perché chi possiede più di un immobile dovrebbe fruire di una riduzione sulle imposte. Si tratta di una categoria, dottor Ticozzelli, lei mi insegna, che sta già bene”. Chiarissima l’allusione alla situazione economica del capogruppo del centrodestra, possidente di beni immobili. E scomodare le questioni personali è sempre molto sgradevole. Poco dopo, su un altro tema, il consigliere di minoranza Monica Contini si lascia scappare: “Porco di un cane!”. Ma dove siamo, in consiglio comunale o al Bar Sport durante una partita di calcio?

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