Berlusconi, con una telefonata, cambia la nuova giunta in Lombardia: assessori esterni e in consiglio regionale solo fedelissimi. E se Salvini fa scherzi, salta il banco

31 MARZO 2018

di Ersilio Mattioni

MILANO – In pochi hanno capito perché, all’ultimo momento, la super votata Silvia Sardone non sia diventata assessore nella nuova giunta lombarda. Ma a tutto, o quasi, c’è una spiegazione. Giovedì 29 marzo, alle ore 11, una telefonata parte da Roma. A chiamare è Silvio Berlusconi, dall’altra del filo il neo governatore leghista Attilio Fontana.

L’ordine

Berlusconi, quando mancano poche ore alla presentazione della giunta regionale, impartisce un ordine: fuori la fedelissima Sardone (eletta con oltre 11.000 preferenze) e dentro un esterno, la giornalista di Libero Melania Rizzoli. All’apparenza incomprensibile.

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La strategia

Berlusconi non è impazzito. Ha solo fatto un ragionamento. Sa, il leader di Forza Italia, che Matteo Salvini ha la tentazione di scaricarlo e di dare vita a un governo con il Movimento 5 Stelle, ipotesi sulla quale in questi giorni sta riflettendo pure Luigi Di Maio. Per il cavaliere sarebbe una tragedia, perché forse verrebbe cancellata qualche legge ‘ad personam’ e ne verrebbe approvata una (finalmente seria) sul conflitto d’interessi.

Il ‘ricatto’

Come fare per impedire che Salvini abbandoni Forza Italia o quello che ne resta? Blindare il consiglio regionale della Lombardia, evitando che i fedelissimi (come Sardone) diventino assessori. In questo modo, se Salvini dovesse scaricare Forza Italia per allearsi con i ‘grillini’, Berlusconi minaccerebbe di far cadere la giunta lombarda.

Il rischio

Il piano di Silvio è ben congegnato, benché diabolico. Tuttavia non è perfetto. Se l’accordo Salvini-Di Maio dovesse reggere a Roma, perché non potrebbe accadere lo stesso in Lombardia? Fuori Forza Italia dalla maggioranza e dentro il Movimento 5 Stelle. E’ vero, in campagna elettorale si è raccontata un’altra storia. Ma c’è un modo di dire che, dalla Prima alla Seconda fino alla Terza Repubblica, è sempre andato di moda per giustificare le giravolte: “Sono cambiate le condizioni politiche”.