A Magenta, nel Milanese, la giunta si riserva il diritto di escludere un’associazione non gradita dall’albo comunale: i dubbi

21 APRILE 2018

di Elisa Turati

MAGENTA (MILANO) – Sbarca in consiglio comunale a Magenta, nel Milanese, il nuovo regolamento per la costituzione e la gestione delle associazioni cittadine. Ma non senza polemiche, soprattutto per una disposizione, introdotta proprio con quest’ultima modifica, che autorizza l’amministrazione comunale ad avere l’ultima parola sull’ammettere o no un’associazione, anche se rispetta tutte le prescrizioni del regolamento.

Il contenuto del regolamento

Il regolamento rivisto (frutto dell’unione di diverse normative degli anni ‘90) prevede l’ammissione all’albo comunale delle associazioni di quelle organizzazioni che hanno svolto almeno un anno di attività continuativa sul territorio, a tutela degli altri 200 enti già iscritti: “Ci sembrava una forma di rispetto per chi per anni si è speso per la comunità”, afferma Luca Aloi (Lega), assessore allo Sport e alle Associazioni. Altra introduzione significativa è la richiesta di comunicare al Comune quelle le proposte e le attività praticate durante l’anno dalle associazioni, lavoro che molte organizzazioni fanno già, anche se non tutte. Sono state inserite poi alcune norme che regolano la gestione dei contributi e la richiesta annuale o per eventi singoli da parte delle associazioni. C’è infine l’introduzione di una norma datata 1995 che dà alla giunta totale potere decisionale sull’iscrizione di un’organizzazione all’albo, suscitando la perplessità del capogruppo di ‘Progetto Magenta’, Silvia Minardi.

La critica dell’opposizione: “Iscrizione affidata a un ufficio preposto”

Sostieni la Libera Informazione


Sul nostro giornale on line trovi l’informazione libera e coraggiosa, perché noi non abbiamo padroni e non riceviamo finanziamenti pubblici. Da sempre, viviamo soltanto grazie ai nostri lettori e ai nostri inserzionisti. Noi vi offriamo un’informazione libera e gratuita. Voi, se potete, dateci un piccolo aiuto.

Minardi critica duramente il provvedimento: “La politica decide le regole e i criteri, ma dopo credo che l’iscrizione debba essere affidata a un ufficio preposto. E poi non è specificato a chi compete l’aggiornamento annuale del registro né tanto meno cosa sia: è un quadernino a parte con l’elenco delle associazioni oppure decidiamo che sia pubblico con tutti i dati e le informazioni di questi enti? Ma soprattutto, perché l’amministrazione dovrebbe avere l’ultima parola sull’ammissione, se già esiste un regolamento?”.

L’assessore: “Entro maggio i dati saranno pubblici”

L’assessore Aloi assicura che la decisione della giunta non vuole tarpare le ali a nessuna associazione ma è una manovra fatta in particolare per verificare che le associazioni di valenza civica, ovvero le associazioni non riconosciute, diano un contributo effettivo all’interno del tessuto cittadino. Per quanto riguarda il registro, l’assessore chiarisce: “Non è un elenco sul quadernino e sarà pubblico, ma bisogna aspettare il regolamento sulla privacy di direttiva europea a maggio per poter sapere quali dati rendere pubblici. Il suo aggiornamento spetta all’ufficio preposto”. Trova l’approvazione di tutti, invece, che alla giunta spetti la cancellazione di un ente in caso di azione lesiva nei confronti del Comune e delle altre associazioni.

La Costituzione Italiana

Vale la pena ricordare all’amministrazione comunale di Magenta cosa recita l’articolo 18 della Costituzione Italiana in materia di associazionismo: “I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare”. Insomma, il controllo politico della giunta su un gruppo di cittadini animati a civismo appare fuori luogo.