Nell’inchiesta Mensa dei poveri spunta la società Scr di Corbetta. Per la Procura di Milano l’allora presidente chiese una maxi tangente per dare il via libera all’impianto di rifiuti da 10 milioni di euro a Marcallo con Casone. Comune estraneo ai fatti
13 GIUGNO 2020
CORBETTA-MARCALLO (MILANO) – C’è un filo che corre tra Corbetta e Marcallo. Per i magistrati della Procura di Milano porta a una tangente di 100.000 euro che sarebbe finita ad Antonio Frascella, all’epoca dei fatti presidente di una società a partecipazione pubblica (oggi l’azienda è però totalmente in mano ai privati).
Corruzione
Si tratta della Scr (acronimo di Società compostaggio e riciclo) di Corbetta. A ipotizzare il reato di corruzione a carico di Frascella e di Alberto Bilardo (ingegnere ed ex coordinatore di Forza Italia a Gallarate) sono i pubblici ministeri Luigi Furno, Adriano Scudieri e Silvia Bonardi, coordinati dal procuratore aggiunto Alessandra Dolci.
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Mensa dei poveri
La Procura di Milano ha appena chiuso le indagini del secondo filone dell’inchiesta Mensa dei poveri. Tra gli inquisiti anche l’ex presidente del consorzio Accam (l’inceneritore di Busto Arsizio) Laura Bordonaro, l’ex deputato al parlamento europeo di Forza Italia, Lara Comi, e quello che per vent’anni fu considerato il capo dei berlusconiani in provincia di Varese, Gioacchino Caianiello, detto Nino.
L’impianto di rifiuti a Marcallo
Secondo il teorema accusatorio, tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016, Antonio Frascella avrebbe avviato un’operazione di partenariato pubblico-privato con una società di Milano, la quale avrebbe dovuto realizzare un impianto per il trattamento dei rifiuti a Marcallo con Casone, per un costo di oltre 10 milioni di euro.
La mazzetta
Secondo la Procura di Milano, Frascella avrebbe dato il via libera all’operazione, in cambio di una successiva retrocessione di 100.000 euro, una mazzetta da pagare attraverso un incarico di progettazione affidato dalla società milanese ad Alberto Bilardo: l’incarico fu formalizzato il 27 aprile 2016 e ammonterebbe alla somma totale di 147.500 euro, comprensiva dei costi di intermediazione in favore proprio di Bilardo.
Rinvio a giudizio
Fin qui l’ipotesi della Procura di Milano, che, dopo aver depositato settimana scorsa l’avviso di chiusura delle indagini, si accingerebbe a chiedere per Frascella, Bilardo e il legale rappresentante dell’azienda milanese il rinvio a giudizio con l’accusa di corruzione. Sulla richiesta di processo si esprimerà il giudice per l’udienza preliminare.
Comune estraneo ai fatti
In tutta questa vicenda, è bene precisarlo, il Comune di Marcallo con Casone non c’entra nulla. Dal 2016, anno della commissione dei presunti reati, la Scr ha cambiato ragione sociale e legale rappresentante. La procedura per la realizzazione dell’impianto per il trattamento dei rifiuti non ha nulla a che vedere con l’inchiesta ed è sempre stata assolutamente trasparente.