Fu espulso dalla Rai per una battuta, girò l’Italia nei teatri, salvò gli azionisti dal crac Parmalat e fondò il Movimento 5 Stelle: 70 anni e non sentirli

21 LUGLIO 2018

di Ersilio Mattioni

ROMA – Beppe Grillo compie 70 anni e i suoi fan gli tributano un affetto mai visto. Compreso, naturalmente, Luigi Di Maio, vicepremier e leader del Movimento 5 Stelle: “Sarà che sei cresciuto in periferia, sarà che hai fatto la gavetta, sarà che hai lavorato per 50 anni senza fermarti mai. Sarà che nuoti come se ti dovessi ancora allenare per attraversare lo Stretto, sarà che divori decine di libri, sarà che suoni al pianoforte. Saranno queste cose e molte altre, fatto sta che oggi siamo qui e se siamo qui è grazie a te, grazie alla tua energia contagiosa”.

Le imprese

Di imprese, Beppe Grillo, ne ha centrate molte. Prima di fondare il Movimento 5 Stelle e dopo essere stato espulso dalla Rai per una battuta sui socialisti che rubavano, il comico genovese si mise a girare l’Italia nei teatri. E a parlare di politica, nel senso più alto del termine: energia, ambiente, sviluppo tecnologico, trasparenza, etica pubblica, finanza. Fu lui, per esempio, a salvare migliaia di risparmiatori del crac Parmalat. Sì, perché in questa nazione disgraziata ci volle un comico per spiegare, carte alla mano, che quell’azienda era cotta. E non si trovò un analista finanziario, un giornalista economico o un professore della Bocconi capace di dire la verità ed evitare che una marea di famiglie perdessero i proprio risparmi. Grillo, quando sentiva puzza di bruciato, faceva così: comprava una sola azione della società in odore di crac e poi si presentava in assemblea e chiedeva la parola. Lui, il rappresentante dei piccoli azionisti. Lo fece con Telecom. Le fece decine di volte. E le persone cominciarono a capirci qualcosa. A capire, soprattutto, l’importanza di essere informati per non farsi prendere in giro da una classe politica di predatori.

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Le frasi celebri

Scegliere è difficilissimo. Ne abbiamo selezionate dieci. Eccole. La prima, sul commercio globale: “La Danimarca esporta centinaia di tonnellate di biscotti negli Stati Uniti. Gli Stati Uniti esportano centinaia di tonnellate di biscotti in Danimarca. E uno dice: vabbè, saranno biscotti diversi. E allora perché cazzo non si scambiano la ricetta?” La seconda, sulle banche: “La banca ha fiducia in te, però ti chiedono i documenti per accettare i tuoi soldi e ti prestano una biro legata a una catenella”. La terza, sulla lotta di classe: “Oggetto delle attenzioni della Celere sono di norma operai in sciopero e studenti che protestano. È un’attenzione sulla base del censo. Un manganello di classe. Un celerino che colpisce un politico o un banchiere non si è mai visto”. La quarta, sulla furbizia italica: “L’Italia è il paese dei più furbi. Ieri ero a Roma, sono salito su un autobus e ho timbrato il biglietto: tlic-tlac. Il guidatore si è girato e ha detto: che cazzo è questo rumore?!” La quinta, sulla fede: “Da quando non crediamo più in Dio, crediamo a tutte le puttanate possibili”. La sesta, su Silvio Berlusconi: “Berlusconi mi fa pena: è un nanetto che ride. È talmente piccolo che in Cina lo metterebbero in giardino”. La settima, sulle pensioni: “Siamo la nazione più vecchia del mondo, ogni ragazzo che lavora ha tre pensionati sulla schiena”. L’ottava, sul consumismo: “Consumo ergo sum: mi consumo ergo sono un coglione”. La nona, sui politici italiani: “I politici devono essere considerati dipendenti del popolo italiano: dipendenti con un contratto a tempo determinato”. La decima, sui giornalisti: “Siete parte del sistema, siete parte di questo problema. Ve ne dovete rendere conto. Tutte le volte che vi muovete lasciate scie di tragedia”.

Buon compleanno, grande Beppe!

Comunque la si pensi, Beppe Grillo ha un merito storico: ha ridato fiducia e voglia di lottare a una nazione a terra, moralmente ed economicamente. Lo ha fatto con qualche eccesso, con qualche uscita infelice. Vero, ma è già un miracolo che sia riuscito a farlo, fondando un partito che oggi è nelle condizioni di cambiare l’Italia. Se ci riuscirà, dipende anche dall’impegno di ognuno di noi. Se nonostante questo non ci riuscirà, ne prenderemo atto con dispiacere. Però Grillo, più di così, non poteva fare. Buon compleanno, grande Beppe!