A Boffalora sopra Ticino, nel Milanese, il bonus per i nuovi nati è riservato a chi gode di cittadinanza europea. Il Comune risparmia solo 750 euro, ma afferma un principio, un po’ razzista e forse pure anticostituzionale. L’opposizione: “Si escludono 3 bambini nati in Italia”

21 DICEMBRE 2020

di Francesca Ceriani

BOFFALORA SOPRA TICINO (MILANO) – Bonus nuovi nati, a Boffalora si eroga solo ai bambini italiani. L’amministrazione comunale leghista, guidata dal sindaco Sabina Doniselli, ha consegnato, nei giorni scorsi, un buono da 250 euro alle famiglie con figli nati nel 2020. Peccato però che, tra i beneficiari, non ci siano 3 famiglie straniere i cui bambini sono nati quest’anno, in Italia.

Bonus con cittadinanza

Per quale motivo questi tre neonati sono stati esclusi? Semplice: i criteri decisi dalla giunta prevedono che il buono possa essere erogato solo a chi è in possesso della cittadinanza europea. Una discriminante che ha fatto infuriare i genitori ‘snobbati’. A dire la verità questo parametro per richiedere il bonus natalità nel Comune di Boffalora esiste dal 2016, quando a capo dell’amministrazione c’era l’ex sindaco Curzio Trezzani, mentre Doniselli era assessore al Sociale. In questi 4 anni, evidentemente, nessuno si è lamentato e nessuno ha avuto il coraggio di ‘alzare la voce’.

L’opposizione: “Bonus discriminatorio”

Ora però che il caso è scoppiato del bonus, anche il gruppo di opposizione, ‘Insieme per Boffalora’, scende in campo, difendendo le tre famiglie rimaste a bocca asciutta: “Non si discriminano i cittadini – sottolinea il consigliere Angelo Mongelli – Si tratta di tre famiglie che vivono in Italia da moltissimi anni e i loro figli vivono con i nostri. Ora, dato che la ‘svista’ è stata fatta notare, ci aspettiamo che si provveda a rimediare all’errore, erogando i 750 euro e scusandosi con le famiglie per il differente trattamento”.

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Il sindaco tira dritto

Ma il primo cittadino va avanti per la sua strada: “In molti bonus, anche tra quelli dell’Inps, la cittadinanza è uno dei requisiti – dichiara – Avere la cittadinanza, infatti, consente di avere più diritti rispetto a chi non ce l’ha. Non trovo nulla di strano nella nostra decisione e non c’è nessuna discriminazione: sono state prese delle scelte in base a delle considerazioni precise. Questo non toglie che le famiglie escluse dal bonus per i nuovi nati non vengano aiutate in molti altri modi”. Sarà, ma di certo il Comune non sarebbe andato in rovina per 750 euro. E i bambini non dovrebbero mai sentirsi ‘diversi’. Senza contare che questa scelta potrebbe sollevare dei dubbi di illegittimità costituzionale.