Il dialogo dopo le incomprensioni: nuovo patto tra Calati e Del Gobbo nell’interesse della città

11 OTTOBRE 2020

di Ersilio Mattioni

MAGENTA (MILANO) – Dopo mesi – anzi, anni – di incomprensioni, all’improvviso, scoppia la pace tra il sindaco Chiara Calati e il consigliere regionale Luca Del Gobbo, suo grande sponsor alle elezioni del 2017. La notizia porta con sé grandi ripercussioni politiche, sia sul fronte della ricandidatura di Calati alle Comunale del 2022 sia sui rapporti di forza all’interno della coalizione di centrodestra.

Le incomprensioni tra Calati e Del Gobbo

Partiamo dall’inizio. Quando Calati diventa sindaco, viene presa da mille incombenze. Al punto da trascurare, forse, le relazioni politiche con chi aveva costruito la sua candidatura e l’aveva fatta crescere. Del resto, è pur vero che a vincere è sempre il sindaco e che Calati, in campagna elettorale, era riuscita a farsi amare dagli elettori, ricompattando un centrodestra in tilt. Per mesi Calati e Del Gobbo non si parlano, non si capiscono e non si consigliano più. E il sindaco, piano piano, abbandona i suoi panni di politico civico per avvicinarsi ai partiti, alla Lega in particolare (tanto da aderire al partito del governatore Attilio Fontana, Lombardia Ideale).

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Il riavvicinamento

Col tempo però sia Calati sia Del Gobbo maturano un’altra convinzione. Il consigliere regionale comprende che il sindaco deve godere di un’autonomia decisionale e deve pure utilizzare i suoi poteri, anche quando assume decisioni diverse da quelle che ci si aspetterebbe. Calati, dal canto suo, intuisce che attorno a sé non ha soltanto amici, ma pure qualche competitor nella stessa maggioranza. Di più, Calati è consapevole di non aver avuto una giunta all’altezza della città (e la colpa è tutta imputabile ai partiti) e di aver fatto meno delle aspettative.

Pace fatta?

Ecco perché recuperare un rapporto – questa volta paritetico – con Del Gobbo è utile a tutti: al sindaco che vuole arrivare a fine mandato per tentare il bis e al consigliere regionale, che può dare una mano dal punto di vista concreto (vedi il maxi finanziamento per il Quasimodo) e rimettere in equilibrio una coalizione troppo sbilanciata sulla Lega. La pace è fatta. Ora si attendono i risultati.