L’assessore spiega in consiglio la sua versione dei fatti: “non ha cacciato cittadini dall’ecocentro”
di Paola Colombo
Secca e dura replica in consiglio comunale dell’assessore Luca Fusetti all’interpellanza presentata nel precedente consiglio comunale dal capogruppo della Lega Nord, Gabriele Baraldo. L’assessore Fusetti, che era stato accusato di aver “cacciato in malo modo alcuni cittadini dall’ecocentro comunale”, durante l’ultima seduta consiliare di venerdi 27 novembre ha illustrato l’accaduto e le sue ragioni con prove e regolamento alla mano. Sabato 24 ottobre, recandosi come privato cittadino presso l’ecocentro dove doveva conferire verde e rifiuti domestici, Fusetti si era accorto di un camion cassonato lungo più di 7 metri colmo di oggetti, dal quale stavano scaricando materiali metallici e ingombranti. Spiega l’assessore: “Ho chiesto semplicemente all’addetto se tale operazione era legittima, cioè se fosse stato prodotto o mostrato un certificato di autorizzazione dell’ufficio ecologia del comune, necessario quando si deve conferire rifiuti simili che, per quantità e qualità, non sono certo assimilabili a quelli domestici. In seguito sono stato avvicinato dalle persone per una richiesta di chiarimenti che ho fornito con pacatezza e dopo aver terminato la mia operazione sono andato via prima di loro senza sapere come si fosse risolta la questione. Ho fatto da cittadino solo il mio dovere come previsto dagli articoli 3, 4 e 6 del regolamento dell’ecocentro”. Fusetti ha fatto dunque chiarezza su un episodio che aveva messo in cattiva luce l’esponente della giunta, anche se i suoi colleghi non avevano mai dubitato del suo comportamento. Commenta l’assessore Luca Fusetti: “Non solo ne esco vincitore, di più ho dato dimostrazione di come si deve comportare un buon cittadino in un caso simile. Non solo non ho agito illegittimamente ma ho dato il buon esempio ed esortato i cittadini a segnalare ai responsabili dell’ecocentro eventuali conferimenti e comportamenti non in linea con le norme vigenti. Ho aspettato per poter dare una risposta esauriente, corredata dagli articoli del regolamento che avvalorano il mio comportamento. Io non mi sarei mai permesso di presentare un’interpellanza sulla semplice base di fatti riportati ma sarei andato a controllare e verificare di persona le accuse. L’interpellanza presentata contro di me era faziosa ma non ho risentimento alcuno. E comunque quello non è il mio modo di fare politica. Sono soddisfatto che sia emersa la verità”.