La nuova ondata di influenza si abbatte sul centro medico di Busto Garolfo con gravi conseguenze: centralino intasato e personale sovraccarico. Attese infinite per essere visitati

di Andrea Fratus

BUSTO GAROLFO (MILANO) – Giorni di fuoco per il centro medico bustese di via 24 Maggio a Busto Garolfo: una valanga di chiamate per consulti medici e la richiesta pressante di visite mettono a dura prova il personale. Non è la prima volta che l’ambulatorio bustese si trova al centro delle critiche dei cittadini. Solo pochi mesi fa le lamentele dei bustesi sui social già parlavano di tempi biblici per dei pareri medici e del comportamento sgarbato degli impiegati, spesso bollati come poco professionali.

6 ore di attesa con 40 di febbre

Ha dell’incredibile il racconto di una famiglia bustese, pubblicato dal quotidiano Il Giorno. I due genitori (il padre è il nostro collega Paolo Mattelli, cronista del citato quotidiano), preoccupati per le condizioni di salute della figlia, contattano l’ambulatorio attorno alle 15. La ragazza ha una forte febbre, che sfiora i 40 gradi del termometro. Un sintomo tipico dell’influenza che, in ogni caso, preoccupa i genitori. La famiglia sarà costretta ad attendere una risposta fino alle 19, orario di chiusura dell’ambulatorio, non riuscendo ad ottenere un parere dalla struttura. Ormai in tarda serata la famiglia si vede costretta a rivolgersi alla guardia medica, ma il loro calvario è lontano dal terminare: i due coniugi rimangono in linea per un’ora e quindici minuti e solo in seguito arriva il tanto agognato parere. Un’intera giornata d’inferno che si conclude con un lieto fine tranquillizzando la famiglia.

Centro medico in tilt

La famiglia rende pubblico l’accaduto. E l’odissea dei tre bustesi fa emergere una serie di storie analoghe, che molti altri cittadini denunciano. Testimonianze di chiamate mai prese, risposte mai arrivate e impegnative consegnate a distanza di intere settimane. Una situazione di estrema delicatezza che mette in difficoltà il centro medico e che si teme potrebbe peggiorare con il proseguimento della stagione fredda.