Arluno, il centro polifunzionale si farà ma con qualche modifica

di Francesca Ceriani

ARLUNO (MILANO) – Dopo mesi di stallo, nei giorni scorsi l’amministrazione comunale di Arluno ha deciso: il centro polifunzionale si farà.

Il centro polifunzionale si farà

Il progetto da 2 milioni di euro, com’è noto, si era dovuto fermare. La causa dello stop è stata un procedimento giudiziario che ha coinvolto un membro della commissione di gara (dipendente in un altro Comune). L’amministrazione, quindi, aveva cercato di sostituirlo, ma senza trovare qualcuno disposto a prendere il suo posto. Nel frattempo, poi, il sindaco Moreno Agolli aveva chiesto un incontro con le forze di minoranza. Lo scopo era capire quale strada intraprendere, se aprire una nuova gara o abbandonare il progetto. Nei giorni scorsi, la situazione si sbloccata.

Le novità

“Abbiamo trovato una persona disponibile a entrare nella commissione – spiega il primo cittadino -. Un punto di svolta importante, che abbiamo illustrato all’incontro con le minoranze svoltosi lunedì 24 ottobre. Durante la serata, che secondo me è stata propositiva, abbiamo confermato la nostra volontà di proseguire con l’opera. In realtà, sarebbe stato lo stesso anche se avessimo dovuto rifare il bando. In questo modo, nel mese di novembre gli uffici potranno proseguire con la gara. Nel 202 ci si dedicherà alla progettazione e tra fine 2023 e inizio 2024 potrebbe esserci la posa della prima pietra”.

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Rivedere il progetto

La maggioranza ha poi messo sul tavolo che, dopo gli incontri con i cittadini, le associazioni e le opposizioni, c’è la volontà di rivedere il progetto. “Ci siamo detti disponibili a rivedere alcuni aspetti – continua Agolli -. Da una parte è possibile ridurre la volumetria, portandola a meno degli attuali 1.200 metri quadrati. Dall’altra, vista la forte esigenza emersa possiamo rivedere la collocazione, si può pensare di costruire non più tutto sul cortile dell’asilo, ma prendendo in considerazione anche il capannone degli operai, che noi inizialmente non volevamo inglobare”. I due aspetti andranno poi valutati dai progettisti. Ma certamente l’atteggiamento della maggioranza porta a una maggiore condivisione dell’opera anche, forse, da parte di chi è stato scettico sin dall’inizio.