Magenta, ha una storia d’amore con una sua studentessa minorenne. Nessun abuso, perché lei era consenziente. Ma il comportamento del prof viene sanzionato dalla Cassazione: “Bandito da tutte le scuole d’Italia”
MAGENTA (MILANO) – Ha una storia d’amore con una sua studentessa, all’epoca dei fatti minorenne, fa finire nei guai un professore del liceo artistico di Magenta, presso l’istituto superiore ‘Luigi Einaudi’. Durissimo epilogo: il docente, per decisione della Corte di Cassazione, non potrà più insegnare: è stato radiato da tutte le scuole d’Italia.
I fatti tra il 2016 e il 2018
I fatti si sono svolti tra il 2016 e il 2018 presso l’istituto superiore ‘Luigi Einaudi’ di Magenta. Il professore, poco più che trentenne, insegnava al liceo artistico. Da ottobre 2016 a marzo 2017 l’insegnante instaura una relazione sentimentale e sessuale con una sua alunna. La storia comincia dopo l’iniziale interessamento della giovane, che ha soltanto 17 anni.
La madre sapeva della relazione
La relazione però si interrompe a seguito di un colloquio tra il docente e la madre della ragazza, che è a conoscenza del rapporto. Una ‘pausa’ durata giusto qualche mese: i due, infatti, poco dopo ricominciano la loro ‘liaison’. E’ a questo punto che la mamma della giovane, diventata ormai maggiorenne, decide di intervenire in modo più drastico. A marzo del 2018 la donna, notando strani comportamenti nella figlia (attribuibili, secondo lei alla storia d’amore con l’uomo, di circa 12 anni più grande di lei), racconta quanto avvenuto alla dirigente scolastica dell’Istituto. La donna non sa che, in realtà, la relazione si è interrotta.
L’intervento della preside
La preside convoca quindi il professore, il quale conferma tutto: nei mesi precedenti ha avuto una relazione sentimentale e sessuale con la ragazza, poi terminata. Di fronte alla confessione del prof, la dirigente scolastica procede con la destituzione dall’incarico del docente, con conseguente risoluzione del rapporto di lavoro, e invia un fascicolo sia al Ministero sia alla Procura. Il Ministero confermerà poi a maggio 2018 la destituzione. La Procura invece archivierà il procedimento. A livello penale, infatti, è stato accertato che non ci fu alcun abuso, nessuna violenza, nessuna forma di pressione, anche emotiva o psicologica. Va detto, poi, che non è reato avere un rapporto con una persona minorenne. E’ ammissibile dalla norma se si hanno più di 16 anni e se si è consenzienti.
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La questione finisce in Tribunale
Il giovane insegnante, nei mesi successivi alla decisione della preside, porta il Ministero dell’Istruzione in Tribunale, davanti al Giudice del Lavoro, chiedendo l’annullamento del provvedimento. In aula, il docente sostiene che era tutto vero, che la madre della studentessa 17enne fosse consapevole che sua figlia avesse una relazione con un suo professore. Infine, sottolinea che la ragazza fosse pienamente consenziente e ricambiasse i suoi sentimenti. Nulla da fare: l’insegnante ha avuto torto in tutti e tre i gradi di giudizio, fino alla Cassazione.
La decisione dei giudici
Secondo i giudici di Appello, infatti, pur non essendoci stato nessun abuso, “la minore età dell’alunna coinvolta, la violazione del rapporto di affidamento che deve sussistere tra docente, studente e famiglia, l’incapacità del prof di gestire con maturità e consapevolezza il suo ruolo costituiscono violazioni dei doveri di correttezza e di responsabilità inerenti alla sua funzione”. La Corte suprema ha confermato la decisione di secondo grado. “Instaurare una relazione sentimentale e sessuale con un’alunna, tanto più se minorenne, significa venir meno in modo radicale ai doveri e alle responsabilità insiti in tale ruolo e disvela la totale incapacità di discernere la sfera professionale da quella personale e la sfera etica da quella sentimentale”, si legge nella sentenza. La Cassazione, quindi, ha inflitto al prof la massima sanzione possibile: non potrà più insegnare in nessuna scuola italiana e non potrà avere accesso a nessun impiego pubblico