Il 41enne Marco Venturi, residente a Magenta, nel Milanese, è accusato di aver ucciso la ex fidanzata: il Pm fa riesumare il corpo. Decisivi i filmati delle telecamere
27 DICEMBRE 2017
MAGENTA (MILANO) – Omicidio volontario aggravato, è questo il nuovo reato ipotizzato nei confronti di Marco Venturi, 41enne e residente a Magenta, nel Milanese, nonché ex fidanzato di Carlotta Benusiglio, la stilista trovata impiccata in un parco a Milano nel maggio del 2016.
Le nuove indagini
Il Pubblico ministero della Procura di Milano, Gianfranco Gallo, ha disposto nuovi provvedimenti agli sgoccioli dell’inchiesta ‘bis’ sulla morte della 37enne ex modella. Se il capo d’imputazione nei confronti di Venturi, già al centro di un altro fascicolo per stalking e violenze verso l’ex fidanzata, era stato in un primo momento “istigazione al suicidio”, ora le cose si complicano, con l’accusa di “omicidio volontario aggravato”. La Procura ha deciso di modificare l’imputazione nei confronti del magentino dopo aver analizzato i filmati di tutte le telecamere attorno al parco di piazza Napoli a Milano, dove Carlotta è stata trovata impiccata con la propria sciarpa.
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I filmati
Nei filmati si vede Venturi dirigersi verso il luogo incriminato insieme all’allora fidanzata, per poi tornare da solo a distanza di una decina di minuti, nell’ora esatta della morte di Carlotta. L’uomo è stato inoltre registrato in zone in cui, nell’ambito dei primi interrogatori, giurava di non essere passato la notte del presunto omicidio. Inoltre, nuovi accertamenti della scientifica tra luglio e ottobre hanno portato alla luce alcuni dubbi sull’ipotesi che la vittima si fosse impiccata da sola.
La nuova autopsia
A seguito degli ultimi esami, il Pm ha inoltre disposto una nuova autopsia sul corpo della vittima, il quale dopo un anno e mezzo dalla morte sarà riesumato e portato davanti al medico legale Roberto Testi. Sarà quest’ultima perizia a fornire la prova necessaria per chiedere il rinvio a giudizio di Venturi? Vedremo. Un’udienza è stato convocata per il 3 gennaio 2018 proprio per formalizzare la nomina dei consulenti che si occuperanno di questa delicata valutazione. Forse sarà la volta buona per ricostruire una volta per tutte la dinamica di quella notte del 31 maggio 2016, nella quale la stilista ha perso la vita dopo una serata passata tra alcol e violente litigate col fidanzato. Ormai i colpi di scena non stupiscono più, di certo non dopo che un’indagine sull’orlo dell’archiviazione sta rivelando un complesso gioco di violenza fisica e psicologica, che secondo la Procura sarebbe terminato nell’omicidio di una ragazza troppo sensibile e forse troppo fragile per dire basta a un rapporto malato.