66ennne di Parabiago, nel Milanese, condannato in Cassazione a risarcire un cittadino marchigiano. Prescritto il reato di truffa, ma il danno economico no

9 MAGGIO 2020

di Lorenzo Rotella

PARABIAGO (MILANO) – L.B – 66 anni, di Parabiago, nel Milanese – è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione a risarcire un uomo che aveva truffato anni fa.

I fatti

Gli eventi risalgono a oltre un decennio fa e si svolgono in territorio marchigiano. Secondo la ricostruzione dei giudici del Tribunale di Ancona, il parabiaghese (insieme a un altro soggetto, estraneo però a questo iter giudiziario) si presentò sotto falso nome a tale L.V., in qualità di agente di una organizzazione finanziaria internazionale.

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Il raggiro

L’uomo, dopo una lunga chiacchierata, riuscì a entrare nelle grazie del malcapitato. Gli offrì, a questo punto, la possibilità di ricevere un finanziamento da 13 milioni di euro per i suoi progetti. A tale scopo, L.B. chiese un anticipo di 190.000 euro, per avviare tutte le pratiche del caso. L.V. accettò e consegnò il denaro al 66enne. Il quale, poco dopo, si dileguò con il bottino e con tanti saluti.

Le condanne

Il Tribunale di Ancona, in primo grado, lo ritenne colpevole di truffa e lo condannò al risarcimento del danno con tanto di provvisionale. La sentenza fu emessa il 28 novembre del 2014.

La prescrizione

Il legale di L.B. presentò ricorso, e a quel punto la Corte d’Appello di Ancona, intervenendo sul caso con un verdetto del 16 marzo 2017, dovette registrare la prescrizione del reato di truffa. Il risarcimento, però, non venne annullato.

La sentenza definitiva

L’imputato cercò altri cavilli legali per fare ricorso, ma il 29 gennaio 2018 la parte offesa chiese il rigetto del ricorso in Cassazione e la Suprema Corte, senza troppi giri di parole e con poche pagine, ha deciso di dichiarare tale ricorso infondato e ha condannato in via definita L.B. al risarcimento del danno, oltre che al pagamento delle spese processuali di entrambe le parti, che ammontano a 4.000 euro.