Ingannata, raggirata e obbligata a battere il marciapiede. Troppo giovane per non essere notata e segnalata alle forze dell’ordine. Oggi la 16enne è in una casa famiglia e ha sporto denuncia contro i suoi sfruttatori. Eccellente lavoro dei carabinieri di Sedriano

di Redazione

VITTUONE (MILANO) – Si prostituiva a Vittuone, nel Milanese, lungo la strada provinciale 34. Lei, una ragazzina nigeriana di soli 16 anni, era stata costretta a fare quella vita. I suoi connazionali, che gestiscono il racket del sesso a pagamento, l’avevano ingannata, promettendole un lavoro e una casa.

I fatti

Sabato 29 ottobre i militari della stazione di Sedriano, lungo la provinciale che da Vittuone porta verso Inveruno e Castano Primo, si presentano in borghese. Sono già al corrente del caso e si avvicinano alla ragazzina per parlarle. Poi le spiegano che sono carabinieri e che la possono aiutare. Lei si fa convincere e si reca, assieme ai militari, all’ospedale Maggiore di Milano, dove si fa curare e dove racconta la sua agghiacciante storia. Costretta a prostituirsi da un gruppo di connazionali che le avevano promesso un lavoro regolare, un alloggio e una vita finalmente dignitosa. Ma la 16enne, per avere tutto questo, avrebbe prima dovuto battere il marciapiede. In realtà casa e lavoro non arriveranno mai. Finché un giorno, passando dalla provinciale, un uomo nota questa ragazza giovanissima. Allarmato, si rivolge alle forze dell’ordine.

Il lieto fine

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La 16enne nigeriana, che aveva inizialmente dichiarato di avere 21 anni, è risultata dai test molto più giovane, di età compresa tra i 16 e i 17 anni. Ora è ospitata in una casa famiglia e ha sporto denuncia contro i suoi aguzzini. Che adesso – è l’auspicio di tutti – potranno essere con più facilità identificati e arrestati.