Il 23 febbraio, a Milano, si celebra la ricorrenza dei 250 anni dalla morte del Principe Trivulzio, grazie al cui lascito testamentario fu realizzata una dimora per gli ultimi

17 FEBBRAIO 2018

di Attilio Mattioni

MILANO – ‘I bisogni della città e l’impegno del Pio Albergo Trivulzio: 250 anni di assistenza e cura’. Questo è il titolo del convegno nazionale che si svolgerà venerdì prossimo, 23 febbraio, a Milano, nella sala del teatro ‘Martinitt’. L’iniziativa, promossa dalla Direzione del Pio Albergo Trivulzio e dal Comitato ‘Amici del Trivulzio’, intende anche celebrare la ricorrenza dei 250 anni dalla morte del Principe Trivulzio, grazie al cui lascito testamentario è stato possibile realizzare una dimora dove accogliere, per usare le parole esatte del suo testamento “gli impotenti per età, per difetto corporale e infermità”. Il convegno non si rivolge solo agli addetti ai lavori, ma ha come destinatari soprattutto i cittadini milanesi, che avranno l’occasione di conoscere l’evoluzione storica del Pio Albergo Trivulzio, nei suoi molteplici aspetti.

I relatori

I relatori sono molti e qualificati. Il professor Giuseppe Armocida, docente di storia della medicina, traccerà le caratteristiche della medicina e dei medici all’epoca del Principe; Ilaria Gorini e Barbara Pezzoni affronteranno i temi della medicina e dei medici all’interno dell’Istituto nell’arco della sua vita; Cristina Cenedella, direttrice del Museo Martinitt e Stelline, si soffermerà sull’esemplare figura di Maria Gaetana Agnesi, matematica, filosofa e benefattrice, che fu la prima direttrice dell’Istituto dal 1771 fino alla morte, avvenuta nel 1799; il professor Edoardo Manzoni e Maura Lusignani illustreranno gli assetti organizzativi del Pio Albergo Trivulzio dal punto di vista sia dei regolamenti interni di funzionamento, attraverso un sistema puntuale di gestione del personale addetto ma anche degli ospiti; Patrizia Brivio, infine, si soffermerà sugli assetti architettonici, tanto della vecchia sede quanto di quella attuale.

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Il dibattito

Il convegno si concluderà con una tavola rotonda, curata dal vicepresidente del Comitato ‘Amici del Trivulzio’, Marco Zanobio, dedicata a testimonianze legate agli ultimi cinquant’anni della vita del Pio Albergo Trivulzio. Interverranno Bassano Baroni e Amilcare Resti, che sono stati segretario generale dell’Istituto, alcuni tra i medici che hanno operato all’interno della struttura a partire dagli anni Settanta (Elia Messa, Carlo Sequi e Cinzia Negri Chinaglia), Claudio Cogliati, primo presidente dell’Istituto dopo il commissariamento a seguito di ‘Tangentopoli’ e Ugo Garbarini, primario emerito dell’Istituto e presidente onorario dell’Ordine dei Medici di Milano.

La ‘mission’

“Posso sicuramente affermare che nella buona e nella cattiva sorte – ha detto il vicepresidente del Comitato ‘Amici del Trivulzio’ Marco Zanobio – la Baggina (così i milanesi chiamano il Pio Albergo Trivulzio) è sempre stata precursore di accadimenti che hanno caratterizzato la vita dell’anziano e il sistema di welfare. Il titolo del Convegno sintetizza in modo completo il fatto di come il Pio Albergo Trivulzio abbia saputo coniugare i bisogni della città con l’evolversi della sua vita e delle circostanze, garantendo assistenza e cura alle persone bisognose. L’approccio del Trivulzio è sempre stato orientato alla cura degli anziani in una visione attiva e sono convinto che ancora oggi, l’Istituto possa essere annoverato a pieno titolo fra le strutture di punta non solo milanesi, ma di tutto il sistema sanitario nazionale. Credo che nella realtà odierna, il Trivulzio possa ancora svolgere un ruolo determinante per il futuro degli anziani, in una logica di “vecchiaia sostenibile”.

La mostra

Va infine ricordato che, grazie a una mostra a cielo aperto in via Dante dedicata all’Istituto e alla sua storia, che sarà inaugurata nel prossimo mese di marzo, Milano e i milanesi sapranno essere sempre più ‘Amici del Trivulzio’.