“Se egli non avesse dipinto mancherebbe qualcosa alla pittura, ma se non avesse inciso, l’umanità intera sarebbe più povera”. Albrecht Dürer, il grande tedesco innamorato dell’Italia, a Palazzo Reale
21 MARZO 2018
MILANO – Si è aperta il 21 febbraio a Milano, Palazzo Reale, la prima mostra dedicata ad Albrecht Dürer (Norimberga, 1471-1528): ‘Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia’, durata fino al 24 giugno. E’ la prima esposizione che Milano dedica al grande artista, protagonista assoluto del Rinascimento nordico e tedesco in particolare. A parte la grande mostra del 2007 alle Scuderie del Quirinale a Roma (‘Dürer e l’Italia’) collegata a Firenze dove erano esposti disegni e incisioni, il suo nome è ancora semisconosciuto ai più. Ora Milano ospita una ‘vera’ mostra, ossia non solo un insieme di opere d’arte significative e belle da godere, ma un progetto originale che racconta il Rinascimento tedesco al suo apice con il suo artista più rappresentativo nella sua dimensione europea, accostato ai suoi contemporanei italiani, tedeschi, olandesi: Leonardo da Vinci, Tiziano, Giorgione, Giovanni Bellini, Lucas Cranach, Martin Schongauer, Albrecht Altdorfer.
Un grande merito
Bisogna riconoscere al Comune di Milano, che con IlSole24Ore Cultura e Palazzo reale ha promosso l’esposizione, un grande merito nel puntare su un nome di altissimo profilo, anche se non proprio popolare, e l’acume nella scelta dei curatori Bernard Aikema con la collaborazione di Andrew John Martin.
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L’immagine simbolo
Ci sono voluti tre anni di lavoro per preparare l’esposizione di 12 dipinti, 3 acquerelli e 60 fra incisioni, disegni, libri e manoscritti di mano di Dürer, con l’aggiunta delle opere scelte dei suoi contemporanei. Immagine-simbolo dell’esposizione è il Ritratto di giovane veneziana che egli eseguì nel suo secondo viaggio in Italia, che gli lasciò una grande nostalgia per le bellezze dell’arte italiana, per il sistema di vita e per la concezione dell’artista come creatore, che egli fece propria. Lascerà scritto, a dimostrazione della diversità che ancora esisteva tra i due mondi, una frase paradigmatica: “Qui sono un signore, nel mio paese sono un parassita”. E ancora: “Quanto avrò freddo dopo (questo) sole”.
La mostra
Il percorso dell’esposizione si snoda in sei sezioni. La prima è dedicata a ‘ Dürer, l’arte tedesca, Venezia, l’Italia’ con sue opere ‘venete’, come La festa del Rosario e il Cristo fra i Dottori. La seconda sala riguarda ‘Geometria, misura, architettura’, perché Dürer (come molti artisti durante il Rinascimento) non fu solo pittore e incisore, ma anche studioso di matematica e scienze. La terza parte è dedicata alla natura e al paesaggio; la quarta è il regno dei ritratti.
L’incisione
Ma grande attenzione si deve dedicare all’incisione, arte in cui Dürer arrivò a vette mai raggiunte prima e ancor oggi insuperate; un critico ha affermato che se egli non avesse dipinto mancherebbe qualcosa alla pittura, ma se non avesse inciso l’umanità intera sarebbe più povera. I quindici fogli dell’Apocalisse, bellissimi, sono probabilmente il primo libro progettato, illustrato e pubblicato da un artista; la serie della Grande Passione è intensa, ma la Melancolia, la sua incisione più famosa, affascina per il suo mistero non ancora decifrato.
La visione europea
L’ultima sezione invece riguarda ‘il classicismo e le sue alternative’. L’esposizione rivela il quadro dei rapporti artistici tra nord e sud Europa tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, il dibattito religioso e spirituale come substrato culturale delle opere di Dürer, nell’epoca in cui Martin Lutero proponeva le sue Tesi e Norimberga si divideva religiosamente e politicamente. E se dobbiamo mettere in evidenza ancora un profilo, lo facciamo per la visione europea a tutto campo che ne viene fuori: i genitori di Dürer erano ungheresi, emigrati in Germania, dove vissero facendo gli orafi; i suoi nonni erano rumeni; la sua arte lo portò in tutta Europa, dall’Italia alle Fiandre, a Basilea. E viaggiare non era certo facile, ma le carovane di uomini e le loro merci circolavano da nord a sud, insieme alle idee e all’arte, col suo linguaggio universale. Una lezione che dovremmo tenere bene a mente.
Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia
Milano, Palazzo Reale – dal 21 febbraio al 24 giugno 2018
Giorni e orari: Lun 14.30-19.30, Mar 9.30-19:30, Mer 9.30-19.30, Gio 9.30-22.30, Ven 9.30-19.30, Sab 9.30-22.30, Dom 9.30-19.30. Orari speciali per Pasqua, Lunedì dell’Angelo, 25 aprile e Primo Maggio.