Il primo cittadino: “coi soldi dello stato, abbiamo permesso ai padri somaschi di accogliere migranti”
di Daniele Di Sica
E’ in arrivo un gruppo di profughi nella Casa delle associazioni di Dairago? A far luce sulla notizia che circola da giorni in paese è il sindaco Pier Angelo Paganini. Infatti, la voce di corridoio sull’arrivo di richiedenti asilo in paese è soltanto una diceria senza alcuna fonte. L’emergenza profughi ha assunto negli ultimi mesi un carattere nazionale, che ha richiesto a tutti i comuni italiani un contributo significativo per cercare di contenere i flussi di migranti che sperano di trovare in Italia un’alternativa alla fame e alla guerra. I prefetti di ogni Regione hanno già richiesto più volte sforzi ai sindaci, invitandoli ad accogliere gruppi di richiedenti asilo in spazi che il comune può mettere a disposizione. Per quanto riguarda Dairago, non sarà necessario che vengano collocati nei locali della nuova Casa delle associazioni. Infatti, nel suo piccolo, il paese ha già contribuito in questa emergenza umanitaria, dando l’opportunità di poter dare ospitalità ad un gruppo di 25 profughi. “Noi abbiamo già accolto 25 immigrati. – dichiara il primo cittadino Pier angelo Paganini – Abbiamo aderito ad un progetto insieme ad altri 11 comuni dell’Altomilanese, tra cui la città di Legnano. Questo progetto nasce con lo scopo di poter offrire ospitalità ai migranti. Voglio sottolineare anche, che come comune, questa operazione non ci costa niente, perchè il progetto fa parte del piano di zona sociale, e quindi tutti i soldi che sono arvilla cortese In paese circola ormai da alcuni giorni una lettera anonima che accende, con le sue ‘critiche’ sibilline, la polemica intorno alla nuova via Pietro Carnaghi. Nel foglio, che reca la laconica firma ‘la bocca della verità’, è possibile leggere: “Veniamo a conoscenza che sabato 3 ottobre si è inaugurata una nuova via: la via Pietro Carnaghi – imprenditore. C’è una bella fabbrica importante che porta il suo nome, e la stessa ha portato, tramite la pallavolo femminile in serie A, il nome del nostro paese anche fuori dall’Italia. Un riconoscimento quindi quasi dovuto”. Fin qui, le parole della lettera lasciano presuppore che si tratti addirittura di una lusinga, per non dire un encomio. La fama e la notorietà della ditta ‘Carnaghi’, infatti, non necessita di troppe sviolinate, tant’è che l’estate scorsa il premier Matteo Renzi è giunto a Villa Cortese proprio per visitare la storica azienda. Proseguendo nella lettura però, i toni si infiammano con paragrafi al vetriolo: “Ma se così fosse e questo criterio fosse adottato anche per altri, ci si può aspettare che anche altri imprenditori saranno onorati di un tale riconoscimento”. Ce ne sarebbero molti da citare: da Luigi Gazzardi, ex sindaco di Villa e imprenditore nell’industria calzaturificia, oppure la storica tessitura del paese, la cui famiglia proprietaria diede asilo a molti villacortesini. Le frasi della lettera, nel finale si trasformano in vere e proprie invettive: “Viene spontaneo pensare che se tutto ciò non è avvenuto, probabilmente era più importante dare un contentino ad un consulente della ‘Carnaghi’ che, guarda caso, è anche il presidente della ricostituita squadra di pallavolo della GSO. Se così non fosse, non è una bella cosa”. Ritorneremo sulla vicenda nel prossimo numero. D.D.S. rivati dallo Stato centrale, vengono riutilizzati per contribuire all’opera dei padri Somaschi di Legnano”. I 25 profughi infatti, non risiedono a Dairago, ma a Legnano e il comune economicamente provvede anche ai loro bisogni. “Tutti i proventi arrivati da Roma – chiosa il sindaco Paganini – vanno direttamente ai padri Somaschi, che ospitano queste 25 persone in locali appositamente adibiti nell’area di Legnano che si trova al confine con Saronno”. Dairago si è dimostrato un simbolo di tolleranza e integrazione, rispondendo al grido d’allarme lanciato da chi vive in gravissime difficoltà”.