San Giuliano Milanese: il convivente, un 43enne albanese, avrebbe ammazzato la compagna per gelosia.

di Francesca Ceriani

SAN GIULIANO MILANESE (MILANO) – Svolta nell’omicidio di San Giuliano Milanese: ieri una donna era stata uccisa con 5 coltellate. I Carabinieri hanno fermato il suo convivente, un 43enne albanese.

L’omicidio

Sulla S.P. 40, altezza rotonda di Pedriano, il convivente ha raggiunto L.H. (donna di 48 anni), nel primo pomeriggio di ieri, mentre lei si trovava a lavorare come prostituta a San Giuliano Milanese. Dopo una lite in strada,  l’uomo le ha inferto tre coltellate sulla coscia sinistra e due alla schiena. Si è poi allontanato in una stradina di campagna facendo perdere le tracce. La donna, soccorsa da personale 118, è stata immediatamente trasportata all’ospedale Humanitas di Rozzano in Codice rosso dove è entrata in sala operatoria decedendo poco dopo per le numerose ferite e la copiosa perdita di sangue.

L’intervento dei Carabinieri

Sul luogo del fatto sono intervenuti i Carabinieri della Tenenza di San Giuliano Milanese e della Sezione Operativa che hanno svolto il sopralluogo tecnico scientifico rinvenendo la borsa della donna con i suoi effetti personali ed il suo cellulare. I militari si sono recati dunque a casa della vittima in un’abitazione di Milano in zona Corvetto dove, nel corso del tardo pomeriggio, hanno rintracciato il convivente trovato in stato di ubriachezza con indosso gli abiti utilizzati durante la commissione dell’omicidio.

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L’arresto

L’uomo, A.K 43 anni, pregiudicato, disoccupato, è stato a lungo interrogato dal Pubblico Ministero fino a tarda notte. Ha sostenuto di avere convissuto per venti anni con la vittima ma, nell’ultimo periodo, avevano avuto delle discussioni per gelosia in quanto la donna, da diverso tempo, frequentava un amante.  L’aggressore, ritenuto responsabile dell’omicidio volontario aggravato, non ha mai ammesso i fatti che gli sono stati contestati. Si è giustificato dicendo di essere stato tutto il giorno a Milano a bere al bar, contraddicendosi però varie volte.

Le indagini

Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lodi, hanno dunque consentito, a seguito di minuziosi accertamenti basati sull’analisi della visione delle telecamere, delle testimonianze e dei tabulati telefonici, nonché anche di alcuni riconoscimenti, di raccogliere univoci e determinanti elementi di responsabilità a carico del quarantatreenne consentendo di appurare con certezza  la sua presenza nel luogo di commissione dell’omicidio e di avere elementi sufficienti per l’emissione di un fermo di indiziato di delitto eseguito nella notte. Il fermato si trova ora in carcere.