Mai con Ncd, fuori dell’euro, premier scelto dalla Lega e altri altisonanti proclami. Matteo Salvini ne ha sparate di tutti i colori. Ma il mazziere è sempre Silvio
9 GENNAIO 2018
ARCORE (MONZA) – Già il fatto di andare a trattare alleanze e programmi nella villa dell’ex Cavaliere la dice lunga sul grado di autonomia di Matteo Salvini, che in questi mesi ha sbraitato a più non posso, ma alla fine si è inchinato al sovrano sottoponendosi, come gli altri prima di lui, al pellegrinaggio brianziolo. Arcore, paesone semi anonimo, è diventato negli ultimi vent’anni lo snodo cruciale della politica italiana. E lui, re Silvio, da cittadino libero e aspirante premier oppure da pregiudicato interdetto dalle cariche pubbliche, ha sempre fatto il mazziere. Decide lui, alla fine, se il centrodestra corre unito o diviso. Decide lui se provare a vincere da solo o dare vita al governissimo con il Pd. E decide lui – ma non ditelo a Salvini, perché ci poi ci resta male – se il governatore della Lombardia spetta al Carroccio o a Forza Italia.
Fuori dall’Europa?
Ve lo ricordate quel Salvini che faceva le barricate contro l’Europa, l’Euro e la Merkel? Ecco, dimenticatevelo. Berlusconi ha già detto che in Europa ci siamo e ci restiamo, che di uscire dalla moneta unica neppure si discute e poi, già che c’era, è andato pure a farsi benedire da Frau Angela, la quale lo ha (ri)accolto fra i moderati e gli ha pure fatto un in bocca al lupo per le elezioni. Risultato: se il centrodestra dovesse tornare al governo del Paese, il nostro rapporto con Bruxelles non cambierà di una virgola. E Salvini zitto, a cuccia.
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Mai con Ncd
E ve lo ricordate quel Salvini che, un giorno sì e l’altro pure, sparava bordate contro Angelino Alfano e contro tutto il Nuovo Centrodestra? Ecco, scordatevi pure questo: è bastato cambiare il nome e tutti gli ex ‘alfaniani’ sono stati riammessi nel centrodestra. Anche loro correranno nei collegi uninominali sostenuti da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord. Lo ha deciso Berlusconi. E Salvini zitto, a cuccia.
Il premier alla Lega
Infine, chi si ricorda quel Salvini che rivendicava per sé il ruolo di premier del centrodestra, convinto che la Lega Nord avrebbe superato Forza Italia? Ecco, questa è un’altra cosa da dimenticare. Per due motivi. Il primo: Salvini ‘a pecoroni’ si è già fatto soffiare la leadership e oggi nessun sondaggio, neppure il più benevolo con il Carroccio, assegna alla Lega più consensi degli ‘azzurri’, i quali anzi sono in crescita e hanno già effettuato il sorpasso. Il secondo: Berlusconi non ha mai pensato, neppure per un secondo, che Salvini potesse fare il premier. Se proprio toccasse ai ‘padani’, al limite, Silvio lo chiederebbe a Roberto Maroni, che proprio ieri ha annunciato il suo ritiro dalla corsa per il Pirellone. E Salvini? Ovvio: zitto, a cuccia.
Il grande inganno
Ma allora tutti i proclami di questi mesi a cosa sono serviti? A nulla, sono parte soltanto di quel grande inganno che la Lega di Salvini, da alcuni anni, perpetra a danno di elettori poco avveduti e facili da abbindolare. Che alla fine saranno contenti così.