Il sindaco uscente tenta il bis e fa il punto a pochi giorni dal voto: “Sulla lotta alla discarica non dobbiamo fare passi falsi”. Il suo programma mette al centro il commercio locale e il lavoro, più un grande progetto nell’area ex Zucchi. E sul Cineteatro rilancia: “Si può salvare, ecco come”

24 MAGGIO 2019

di Redazione

CASOREZZO (MILANO) – Pierluca Oldani, sindaco uscente di Casorezzo, è abituato a dare le priorità: il lavoro, il commercio locale, l’ambiente e la legalità. In questi 5 anni ha fatto molto, ma è il primo a essere consapevole che ciò non basta. Si ricandida perché vuole completare il lavoro avviato, ma anche perché ha in mente nuovi progetti.

Intanto, signor sindaco, al centro delle preoccupazioni dei casorezzesi c’è sempre la discarica: si riuscirà mai a scrivere la parola fine?

“L’obiettivo è quello. Ma dobbiamo agire su due fronti”.

Sostieni la Libera Informazione


Sul nostro giornale on line trovi l’informazione libera e coraggiosa, perché noi non abbiamo padroni e non riceviamo finanziamenti pubblici. Da sempre, viviamo soltanto grazie ai nostri lettori e ai nostri inserzionisti. Noi vi offriamo un’informazione libera e gratuita. Voi, se potete, dateci un piccolo aiuto.

Quali?

“Il primo, a livello nazionale, per convincere i nostri rappresentarti a superare il cosiddetto decreto ‘sblocca Italia’, grazie al quale i rifiuti di una regione possono essere smaltiti in un’altra. Invece se passasse il principio che ogni regione deve provvedere da sé, il sito delle Cave di Casorezzo diventerebbe molto meno appetibile. Il secondo, a livello locale, per portare avanti i ricorsi che finora hanno bloccato l’opera. E poi per stimolare Città Metropolitana e Regione Lombardia a dichiarare le nostre Cave un’area sottoposta a tutela, dove costruire una discarica non è neppure pensabile”.

Ritenete di essere più credibili dei vostri avversari su questo tema?

“Non mi permetto di dirlo. Di sicuro siamo più esperti e più competenti, perché in questi anni abbiamo imparato a muoverci dentro una materia complicatissima. Abbiamo studiato ogni cosa nei dettagli, conosciamo i nostri interlocutori, sappiamo cosa possiamo fare e cosa no. Tutto questo conta. La lotta alla discarica richiede che non si facciano passi falsi”.

Nel vostro programma ampio spazio è occupato dal lavoro e dal commercio, cosa farete?

“Un po’ abbiamo già fatto. Il commercio locale è una delle risorse più preziose di un paese, sia perché anima il territorio sia perché ne è un presidio sociale. La nostra idea è quella di mettere in campo tutto ciò che può aiutare il commercio: l’organizzazione di eventi, gli aiuti e gli sgravi fiscali, la riqualificazione del centro (abbiamo in programma un nuovo parcheggio in via Roma con 30 posti). Portare persone a Casorezzo significa creare lavoro. Oltre a ciò, continueremo a investire sullo ‘Sportello lavoro’, che ha dato buoni risultati e che ha aiutato molti cittadini a trovare un posto. Certamente, si può e si deve fare di più”.

Portare persone a Casorezzo, ma come? Il Cineteatro, per esempio, potrebbe essere un luogo che attrae, ma dovrebbe essere funzionate. Invece non solo non è in attività, ma la parrocchia lo vuole abbattere. C’è una soluzione?

“L’unica soluzione che vedo è l’acquisto. Il Cineteatro è un patrimonio storico-culturale di tutti i casorezzesi. Oggi sono pendenti nei tribunali alcuni ricorsi, ma non è detto che non si trovi una soluzione bonaria. Se un gruppo di cittadini chiedesse di comprarlo, sono convinto che la parrocchia lo venderebbe. A quel punto si chiuderebbero i fronti giudiziaria e si aprirebbe una nuova stagione”.

Altri luoghi attrattivi?

“La chiesetta di San Salvatore, che secondo il Fai è l’edificio più antico della provincia di Milano. Se valorizzato, potrebbe diventerà un polo attrattivo. Noi siamo pronti a lavorare anche in questa direzione”.

Area ex Zucchi, qualcosa si muove?

“Intanto chiariamo che noi, lì dentro, non ci vogliamo un centro commerciale. Sarebbe un duro colpo al commercio locale. Ma c’è un novità importante: nel 2021 scade la convenzione con il Comune e allora si ragionerà su basi nuove. Un’idea che può mettere d’accordo pubblico e privato – e che ci vede favorevoli – è quella di creare un polo di servizi, che comprenda residenze ‘leggere’ per anziani con affitti calmierati e un presidio infermieristico. Un polo socio-sanitario, con servizi fruibili da parte di tutta la popolazione”.

Perché la legalità è così importante per voi?

“Perché dalla cultura della legalità dipende tutto: la meritocrazia, la crescita, il benessere. Abbiamo molto insistito con i progetti nelle scuole. La lotta alle mafie e a ogni forma di sopruso è la base per costruire una comunità serena, dove i cittadini fruiscono dei loro diritti senza avvertire i doveri come un peso. C’è molto da fare in questa direzione”.

Che tipo di campagna elettorale è stata?

“Strana, difficile da decifrare. Il ruolo dei social network cresce, ma non è detto che cresca anche l’informazione. Anzi, c’è il rischio che si dica tutto e il contrario di tutto, generando solo una gran confusione”.

Cosa avete fatto per superare il ‘caos’ mediatico?

“Una cosa semplice: abbiamo promesso solo ciò che siamo in grado di realizzare. E abbiamo candidato persone serie e credibili. Il resto lo faranno i casorezzesi”.