Che aria tira ai seggi dei 7 comuni al voto nell’Altomilanese? Vi raccontiamo il clima elettorale, tra le preoccupazioni e le aspettative dei candidati. Qualcuno spera di vincere, qualcuno teme di perdere. A tutto ciò si aggiunge una folta schiera di improvvisati politologi, che sono tranquilli, perché tanto non sono candidati e si godono lo spettacolo della democrazia
5 GIUGNO 2016
ALTOMILANESE – A Corbetta, l’unica città al voto con il sistema del doppio turno, si profila una gara a tre: il candidato sindaco Pd, Fulvio Rondena, era partito favorito ma poi ha tradito un nervosismo fuori luogo che, unito a qualche gaffe, ha fatto dubitare i suoi stessi elettori. I quali oggi si chiedono se sia all’altezza di guidare una città. Rondena però resta forte, assieme a Marco Ballarini (candidato sindaco di una civica di centrodestra), che è cresciuto moltissimo in campagna elettorale. Più staccato, ma in corsa, appara Luca Ferrari (candidato sindaco della Lega Nord). Al ballottaggio ci vanno in due, si combatterà fino all’ultima scheda e nessuno dei tre ‘big’ si sbilancia. Ai seggi sono tutti sorridenti, dissimulano. E l’affluenza cresce. Cosa significa? Secondo la folta schiera dei politologi, per la verità alle volte un po’ improvvisati, sarebbero favorite le liste che propongono il cambiamento. E infatti sia Buscate sia a Robecchetto i simpatizzanti dei candidati sindaci Guglielmo Gaviani e Giorgio Braga sembrano sereni e speranzosi di spodestare il centrodestra. Che a Buscate corre diviso (Valeriano Ottolini guida una civica Lega Nord e Francesca Pagnutti una civica pura, più orientata al centro) e a Robecchetto (dove il Movimento 5 Stelle di Gabriele Furlan gioca il ruolo di ago della bilancia) ha scelto un candidato debole, Giuliano Piloni. A Villa Cortese, invece, è Nadia Castiglioni (centrodestra) a sentire aria di cambiamento, mentre il suo sfidante, Alessandro Barlocco (centrosinistra) ostenta tranquillità, ma teme che il comune, dopo vent’anni, possa cambiare verso. A Vittuone è impossibile fare previsioni: tutti possono vincere e tutti ci sperano. Da Stefano Zancanaro (Lega Nord) a Ivana Marcioni (Pd), passando per Diego Manfredi (Movimento 5 Stelle). Più staccato, a giudicare dal clima ai seggi, appare l’ex sindaco Enzo Tenti (Forza Italia). A Dairago ci crede Federico Dal Cin (Lega Nord), ai seggi sorridente e ottimista, nonostante i sondaggi non l’abbiano mai dato in testa. Ma sembra crederci anche Massimiliano Rampazzo (centrodestra), che appare di una serenità disarmante. E Paola Rolfi (centrosinistra), favorita alla vigilia, fa la scaramantica, anche se attorno a lei si respira un clima di speranza e di cambiamento, dopo venticinque anni di governi di centrodestra. Da ultimo, il comune in cui la campagna elettorale è stata più nervosa: Turbigo. L’alta affluenza viene letta da alcuni come un segnale di cambiamento. E in questo caso favorirebbe Antonella Bonetti (Turbigo da Vivere), mentre altri sostengono che il centrodestra (che ricandida Cristian Garavaglia) ha serrato le fila. Tra gli altri due candidati si nota un bellissimo attivismo dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle (candidato sindaco Roberto Malagnino), mentre i supporter di Simone Meazza (Un’Altra Turbigo) appaiono scuri in volto.