Elezioni comunali, questi i risultati definitivi a Buscate, Cassinetta di Lugagnano, Corbetta, Dairago, Robecchetto con Induno, Sedriano, Turbigo e Villa Cortese
ALTOMILANESE – Alle elezioni comunali i sindaci uscenti si confermano fortissimi e, salvo poche eccezioni, senza rivali nella corsa per la riconferma. Percentuali altissime segnano infatti le vittorie di Fabio Merlotti a Buscate, Giorgio Braga a Robecchetto con Induno e Alessandro Barlocco a Villa Cortese. Più difficile la gara per Paola Rolfi a Dairago (riconfermata ma senza trionfare), mentre a Sedriano si registra l’unico caso di un sindaco uscente che perde, Angelo Cipriani. Clamoroso il dato di Corbetta, dove il sindaco Marco Ballarini ha ottenuto la riconferma al primo turno, stracciando i suoi avversari. Infine, Domenico Finiguerra torna alla guida della piccola Cassinetta di Lugagnano. Il centrosinistra e le civiche di area escono vincitori. Il centrodestra tiene solo la roccaforte di Turbigo con Fabrizio Allevi.
Affluenza: 58,20% (2.240 VOTANTI) – Precedenti elezioni 2016: 63,99%
Il sindaco uscente Fabio Merlotti (lista civica sostenuta dal Pd) stravince con il 69,87% (pari a 1.565 voti). Il suo competitor principale (Franca Colombo, a capo della civica Insieme per Buscate) si ferma al 25,80% (pari a 578 voti), mentre i Verdi Civici di Gilberto Rossi si devono accontentare di un misero bottino: il 4,33% (97 voti). Il sindaco uscente si rivela quindi più forte di ogni previsione a queste elezioni comunali, sia per il lavoro degli ultimi 5 anni sia per una lista ‘pesante’, con personalità di primo piano della vita cittadina. La campagna elettorale ha visto i duellanti alzare spesso il tono dello scontro (guarda il video del faccia a faccia organizzato da Libera Stampa l’Altomilanese), ma è stato lo stesso Merlotti, nelle prime dichiarazioni dopo la vittoria, a rasserenare il clima con un’apertura alle opposizioni a lavorare insieme per il paese.
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Affluenza: 70,62% (Precedenti elezioni 2016: 64,75%)
Domenico Finiguerra, che i sondaggi davano in vantaggio di misura alle elezioni comunali, stravince le elezioni e torna a fare il sindaco di Cassinetta di Lugagnano (ruolo già ricoperto dal 2003 al 2012). La sua lista civica ha ottenuto il 52,27%, staccando nettamente i suoi rivali: Francesco Pambieri (24,56%), Milena Bertani (16,86%) e Dino Labozzetta (circa il 6,31%). Gli abitanti di Cassinetta hanno dunque conservato un ottimo ricordo di Finiguerra, tanto da rivolerlo sindaco. Pambieri – che aveva puntato tutto sul suo essere cassinettese, residente da anni in paese – non ha convinto gli elettori, forse anche per un atteggiamento eccessivamente borioso e un tono un po’ supponente.
Affluenza: 61,83% (Precedenti elezioni 2016: 65,33%)
Straordinaria vittoria del sindaco uscente Marco Ballarini, confermato sindaco al primo turno con oltre il 61% di voti. I suoi competitor raccolgono le briciole. Debacle di Antonio Cipriano del centrosinistra (17,7%) e di Renzo Bassetto (centrodestra) che non riesce ad andare oltre il 21,3% A far discutere è soprattutto il clamoroso flop del centrodestra, che si era presentato con i simboli di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, schierando a sostegno di Bassetto molti ‘big’ della Lega, tra cui il governatore della Lombardia Attilio Fontana, il ministro Massimo Garavaglia e il consigliere regionale Curzio Trezzani. Anche gli altri partiti non erano stati da meno. Contro Ballarini erano inoltre scesi in campo sia il sindaco di Magenta, Chiara Calati, sia il consigliere regionale Luca Del Gobbo. Ballarini ha vinto contro tutti e il centrodestra territoriale, che lo aveva scaricato a pochi mesi dal voto, colleziona la più grande figuraccia degli ultimi vent’anni.
Affluenza: 52,32% (Precedenti elezioni 2016: 62,71%)

Tra i sindaci uscenti che hanno ottenuto la riconferma, Paola Rolfi è quello che ha faticato di più e che alla fine ha vinto (esattamente come nel 2016) anche grazie alla divisione del centrodestra. La lista Civica Dairago ha raccolto 1.081 voti (40.94%). Secondo posto alla lista Uniamo Dairago di Milvia Borin con 926 voti (35,1%), mentre delude Scelgo Dairago (candidato sindaco Federico Olgiati) che ottiene solo 632 voti (23.96%). In paese, attorno all’amministrazione uscente, c’era un po’ di scontento ma il sindaco Rolfi (Pd) ha potuto beneficiare dell’ennesima spaccatura nel centrodestra, che a Dairago non riesce a correre unito per via di alcune vecchie ruggine e qualche prima donna.
Affluenza: 55,12% (Precedenti elezioni 2016: 66,75%)
Sena storia le elezioni comunali a Robecchetto con Induno, dove il sindaco uscente Giorgio Braga (alla guida di Civitas, una lista di area centrosinistra) ha stravinto e ottenuto la riconferma con il 66,73%. Il suo sfidante, Gabriele Marzorati della Lega, si ferma al 33,27%. La vittoria di Braga era stata ampiamente prevista, nonostante la squadra del sindaco, negli ultimi tempi, avesse subito alcune defezioni importanti. Ma la debolezza del suo sfidante – e della lista della Lega, francamente imbarazzante – ha semplificato le cose all’amministrazione uscente.
Affluenza: 57,65 (Precedenti elezioni 2015: 59,53%)
Nessun ritorno al passato, nessuna conferma per l’amministrazione uscente. Sedriano sceglie di cambiare in un modo un po’ particolare, eleggendo sindaco Marco Re, il quale già ricoprì la carica di primo cittadino per 10 anni dal 1994 al 2004. Queste sono le percentuali dei 5 candidati in corsa: Marco Re (Pd) vince con il 34,24%; il sindaco Angelo Cipriani (l’unico primo cittadino uscente a perdere) arriva secondo con il 24,56%; l’ex sindaco Alfredo Celeste (la cui candidatura fece molto discutere per via dello scioglimento del Comune per mafia nel 2013) si deve accontentare del 20,02%; la candidata ufficiale del centrodestra, Massimiliana Marazzini, non va oltre il 15,22%; Ivan Biondi (Sinistra di Sedriano) incassa il 5,97%. Una considerazione: le due liste di centrodestra sommate assieme (Celeste e Marazzini) rappresentano la maggioranza relativa.
Affluenza: 57,37% (Precedenti elezioni 2016: 69,43%)
Resiste la storica roccaforte del centrodestra, dove da vent’anni gli elettori non cambiano idea. Il nuovo sindaco è l’assessore uscente Fabrizio Allevi. E’ stato eletto con il 61,89% dei voti contro la sfidante Renata Cerutti, che ha guidato una lista civica ma non è riuscita a conquistare il voto moderato e si è fermata al 39,11%. Per gli avversari del centrodestra è comunque uno dei risultati migliori dell’ultimo ventennio, anche se questo non è granché consolante. Allevi era sostenuto da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia (con i simboli nel logo): Turbigo è l’unico comune in cui il centrodestra ha vinto.
Affluenza: 59,74% (Precedenti elezioni 2016: 66,10%)
Come ampiamente previsto, il sindaco uscente Alessandro Barlocco (Insieme per Villa, civica di centrosinistra) ha vinto nettamente elezioni. Ha ottenuto la riconferma con il 67,39%. La sfidante di centrodestra, Katia Iura, si è fermata al 32,61%, nonostante nel logo avesse tutti i simboli dei partiti della coalizione. Due gli elementi che hanno contribuito al trionfo di Barlocco. Il primo: i 5 anni di buona amministrazione (compresa la gestione della pandemia). Il secondo: un competitor piuttosto debole, perché poco conosciuta.