Cuggiono, il killer dei gatti sarebbe un 50enne: incastrato dai vicini si dà alla fuga. I Carabinieri aprono un’inchiesta
CUGGIONO (MILANO) – Gatti uccisi con un cappio al collo, forse per non farli entrare nell’orto. Sulle modalità e le motivazioni che hanno causato la morte di alcuni mici stanno tuttora indagando i Carabinieri di Cuggiono con una denuncia d’ufficio per uccisione di animali. Il presunto autore del reato è in fase di identificazione: si tratterebbe di un uomo di mezza età, residente a Cuggiono, dedito alla coltivazione fai da te.
Le sparizioni sospette di alcuni gatti
È dal mese di marzo che nella zona di via San Gregorio a Cuggiono scompaiono gatti domestici, soliti gironzolare nel quartiere. Uno dei padroni si rivolge anche a un investigatore di gatti, pur di ritrovare il proprio micio. La vicenda, però, prende una tragica piega quando uno dei felini scomparsi torna a casa con un cappio al collo: il micio è riuscito a liberarsi da una trappola probabilmente mortale.


Beccato il killer dei gatti
Le sparizioni non sembrano più casuali. E il cappio ne è la prova, dal momento che altri cappi simili vengono avvistati all’interno di un orto, dietro una casa diroccata. Sarà proprio l’ortolano a uscire allo scoperto, grazie a uno stratagemma: viene, infatti, informato del fatto che il microchip satellitare di alcuni mici dà segnale all’interno del suo terreno. Spaventato, comincia davvero a dissotterrare le povere bestiole, sotto gli occhi raggelati degli stessi padroni, lì nascosti. Quello che vedono è raccapricciante: con un attrezzo l’uomo scava sottoterra, recupera un piccolo cadavere peloso, lo immerge in un fusto d’acqua per sciacquarlo velocemente, lo inserisce in un sacco e lo deposita nella casa abbandonata confinante, dove i denuncianti lo vedono chiaramente in volto. Prima di incontrare i Carabinieri, nel frattempo avvisati dell’accaduto, fugge repentinamente via. Due sono alla fine gli animali ritrovati, sequestrati dal distretto veterinario di Castano Primo. Quando la realtà supera la fantasia, anche una delle serie tv più inverosimili di Netflix, ‘Giù le mani dai gatti’, diventa il peggiore dei presagi.
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Parla l’investigatore
Ma si è davvero davanti a un serial killer di gatti? “Un avvenimento del genere – chiarisce Francesco Esposito, criminologo ingaggiato da una delle vittime – non è affatto da sottovalutare. Chi è violento con gli animali non è detto che lo sia con le persone. Molto spesso le persone violente hanno iniziato ad esserlo con gli animali. L’aspetto ‘seriale’ dell’accaduto è indice di pericolo. La notizia di reato sembra, quindi, aver gambe per camminare, considerati la storia, gli indizi concordanti e precisi, con almeno tre persone che in tre momenti diversi subiscono la scomparsa del proprio animale da compagnia. Niente di più facile che dietro ci sia un’unica mano, un solo modus operandi e la violenza di un soggetto”.