Parla l’avvocato Roberto Grittini: “Dall’inizio ho sentito puzza di bruciato, spiace per il coinvolgimento di vigili e carabinieri”

di Ersilio Mattioni e Francesca Ceriani

CORBETTA (MILANO) – “Una vittoria su tutti i fronti” per l’avvocato Roberto Grittini, legale della comandante della Polizia locale di Corbetta, Lia Gaia Vismara. Nei giorni scorsi l’ex vigile di Corbetta (e attuale capo della Polizia locale di Trezzano sul Naviglio), Salvatore Furci, è stato arrestato: è accusato di aver “incolpato falsamente la comandante Vismara del reato di detenzione ai fini di spaccio, pur sapendola innocente, con l’aggravante di aver agito per motivi
abietti e futili, per aver commesso il fatto contro un pubblico ufficiale e per aver abusato dei propri poteri”.

L’intervista all’avvocato Grittini

Avvocato, in questa vicenda lei ha svolto delle vere e proprie indagini difensive?

“Sì, ho incrociato i dati, ho sentito le persone coinvolte e c’è stata una grande collaborazione con la Procura: la questione ‘mi puzzava’ sin dall’inizio”.

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La comandante Vismara partiva svantaggiata: i Carabinieri avevano effettivamente trovato la droga. Un caso difficile?

“Sì, perché è più facile dimostrare che una cosa sia successa che provare, al contrario, che un fatto non sia accaduto. Ma io, come il sindaco Ballarini, ho sempre avuto la certezza della sua innocenza. Grazie alle indagini da me svolte e al depistaggio messo in atto con alcuni organi di stampa, abbiamo destabilizzato Furci, nella speranza che commettesse degli errori. E così è stato”.

Come ha vissuto questo anno e mezzo?

“E’ stato un periodo molto duro, di intenso lavoro. Ho anche subito delle umiliazioni, con esposti anonimi contro la mia professione. Ma questo mi rafforza, perché significa che qualcuno mi teme. In alcuni momenti mi sono sentito di fronte a un vicolo cieco; la lettura delle carte dell’inchiesta e l’arresto di Furci, però, ci hanno risollevato il morale”.

Quali aspetti di questa indagine la hanno maggiormente colpita?

“Dispiace che siano coinvolti più soggetti appartenenti alle Forze dell’ordine che, a mio avviso, dovrebbero stare lontani da queste vicende torbide. C’è una frase che mi ha particolarmente amareggiato. In un’intercettazione, un carabiniere, dopo il ritrovamento della droga, commenta: ‘In caserma a Corbetta stanno già festeggiando’. Di fronte a un attacco del genere, mi chiedo come sia possibile che le due realtà istituzionali continuino a convivere con gli stessi soggetti. Forse qualcuno, a Corbetta, è di troppo”