Mariia Novytska, alta rappresentante del parlamento di Kiev, porta la sua testimonianza a Casorezzo
di Deborah Ali
CASOREZZO (MI) – Intervista alla delegata per i diritti umani in Ucraina Marria Novytska. L’alta rappresentante del Parlamento di Kiev chiede aiuto per il suo popolo. In Ucraina serve mancano cibo e medicine. Nei giorni scorsi Mariia Novytska, difensore civico ucraino e rappresentante della commissione parlamentare dei diritti umani, ha fatto visita al Municipio di Casorezzo. Noi l’abbiamo incontrata per farci raccontare l’attuale situazione in Ucraina. Mariia Novytska, ospite in una famiglia di Casorezzo, è in Italia per organizzare e fornire supporto a civili e militari in questa difficile situazione.
Mariia Novytska, perché ha scelto proprio l’Italia?
“C’è una lunga amicizia tra i due Paesi, molti cittadini ucraini risiedono in Italia, dal 24 febbraio molti ucraini si sono già rifugiati in Italia. Spero che i buoni rapporti accelerino i supporti”.
Da che parte dell’Ucraina arriva?
“Da Kiev, la capitale”.
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Com’è la situazione lì, oggi?
“Il conflitto è iniziato in una città vicino a Kiev. La parte occupata dai russi è principalmente a est. Oggi la zona a ovest sembra ancora sicura. Nel centro dell’Ucraina e nell’est si spara e si distrugge. Nei giorni scorsi è stato bombardato persino un ospedale pediatrico”.
I media italiani stanno riportando le notizie in modo corretto?
“I giornali italiani trasmettono notizie reali. Non so bene negli altri Paesi, ma ho fiducia che siano corretti”.
Mariia Novytska cosa si aspetta ora dall’Europa e dalla comunità internazionale?

“Nessuno si aspettava questo conflitto. Molti abitanti sono rimasti a proteggere le case e il loro paese. Ora non ci sono abbastanza medicine e cibo. Serve aiuto, perché l’Ucraina è in una posizione centrale tra l’est e l’ovest dell’Europa”.
Quali effetti avrà questa guerra sull’Ucraina?
“Sono sicura che l’Ucraina vincerà il conflitto. Siamo grandi lavoratori e ricostruiremo il Paese. Politicamente cambierà tutto, il mondo con questa guerra capirà che non ci si potrà fidare della Russia. Molti grossi marchi hanno lasciato la Russia e questo sarà un disastro per la loro economia”.