Arresti in varie città italiane per associazione a delinquere. Coinvolto l’imprenditore calabrese Malaspina, residente in Brianza: occultati 234 milioni di euro

21 MAGGIO 2018

di Redazione

MONZA – Associazione a delinquere finalizzata a reati tributari e fallimentari, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e corruzione. Con queste accuse, questa mattina, la Guardia di finanza di Monza ha arrestato 21 persone in esecuzione di un’ordinanza del Gip, emessa su richiesta della Procura brianzola. Tra gli arrestati, dieci dei quali in carcere e 11 ai domiciliari, anche un ex magistrato e due avvocati.

Le tangenti sui lavori pubblici

Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Milano, Monza e Brianza, Lecco, Bologna, Asti e Reggio Calabria. L’inchiesta nasce da un esposto presentata da alcuni consiglieri d’opposizione di un comune brianzolo, che avevano denunciato presunte irregolarità nell’esecuzione di lavori pubblici, secondo loro portati a termine in modo non conforme al capitolato di gara. Proprio per chiudere un occhio sulle irregolarità sarebbero state pagate tangenti ad alcuni pubblici ufficiali.

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L’imprenditore calabrese che vive in Brianza

L’inchiesta della Procura di Monza ha portato allo smantellamento di un gruppo di società riconducibili a un imprenditore edile calabrese, Giuseppe Malaspina, residente in Brianza, accusato di aver emesso fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di circa 95 milioni di euro, con distrazioni patrimoniali per un valore di 234 milioni di euro.