Via libera del consiglio regionale lombardo alle 8 commissioni, tra cui quello che si occuperà dell’annoso caso dei frontalieri
21 MAGGIO 2018
MILANO – Il nuovo Consiglio regionale della Lombardia non perde tempo e si prepara a dare il via alle otto commissioni tematiche, già presenti nella scorsa legislatura.Tra queste ci sarà anche quella che si occuperà dei rapporti tra la nostra Regione e la Confederazione elvetica.
La ‘nuova’ commissione
“I prossimi anni – ha spiegato il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi (Forza Italia) – saranno decisivi sul fronte del rinnovo della convenzione che regola i temi della tassazione dei frontalieri e dei ristorni. Motivo per cui è sempre più importante poter contare anche sul lavoro della Commissione Italia-Svizzera”. Oltre a quella che opererà sulla linea di confine, è previsto il mantenimento delle altre commissioni permanenti: Programmazione e Bilancio; Affari istituzionali, Sanità e politiche sociali; Attività produttive, istruzione, formazione e occupazione; Territorio e infrastrutture, Ambiente e Protezione civile; Cultura, ricerca e innovazione e sport; Agricoltura, foreste e parchi. Via libera anche alla proposta di istituire nuovamente le tre commissioni speciali, già presenti tra il 2013 e il 2018: Antimafia, anticorruzione, trasparenza e legalità; Carceri; Autonomia e riordino degli enti locali. In aggiunta a tutto ciò ci sarà una nuova commissione dedicata alla Montagna.
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Quanto costano le commissioni?
Difficile dire se tutte queste commissioni siano veramente utili. In teoria sì, perché consentono di discutere le proposte della giunta con più calma e con più tempo per migliorarle. E poi perché questi organismi godono pure di una grado di autonomia. In pratica, molto spesso si sono rivelate pesanti carrozzoni, incapaci di semplificare e abilissimi, anzi, a complicare. L’unica cosa certa è che le commissioni costano: al presidente, per esempio, viene corrisposta un’indennità mensile di oltre 1.600 euro, da sommare naturalmente allo stipendio di consigliere regionale, che si aggira attorno ai 12.000 euro. Ecco perché le presidenze di questi gruppi di lavoro sono così ambite: chi se le accaparra vede crescere le proprie entrate e può, oltretutto, usufruire di uno dei simboli più antipatici della ‘casta’: la macchina con autista ventiquattr’ore su ventiquattro. Non prendeteci per populisti. Non lo siamo. Però non abbiamo mai capito perché il presidente di una commissione regionale debba godere di questo privilegio, assolutamente ingiustificato perché inutile. Nelle prossime settimane sapremo chi saranno i fortunati. In base al sempre di moda ‘Manuele Cencelli’, cinque presidenze spettano alla Lega, tre a Forza Italia, due a testa a Fratelli d’Italia e a Noi con l’Italia. Le commissioni di garanzia (Antimafia e Bilancio) dovrebbero invece andare alle opposizioni, cioè al Pd e al Movimento 5 Stelle.