A Rho, nel Milanese, il consiglio comunale toglie al duce la cittadinanza onoraria, che gli era stata conferita dal commissario fascista Ferruccio Mola nel 1924
22 MAGGIO 2018
RHO (MILANO) – Il consiglio comunale di Rho, nel Milanese, ha approvato lunedì 21 maggio la mozione presentata dal gruppo consiliare del Partito democratico sulla revocata della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, a distanza di 94 anni dall’approvazione. Il 20 maggio 1924 il generale Ferruccio Mola, Regio Commissario straordinario del Comune di Rho, deliberò di conferire la cittadinanza onoraria all’allora Presidente del consiglio dei ministri Mussolini “quale segno di omaggio e di gratitudine di questo Comune verso il grande Uomo che salvò l’Italia dallo sfacelo e la guida ai più alti destini”.
Le ragiponi della revoca
Dalla caduta del regime fascista e dalla lotta di liberazione è nata la Costituzione Repubblicana, fondata su valori di uguaglianza, solidarietà e libertà nell’esercizio di diritti civili, sociali, politici, economici; che sancisce la dignità sociale di tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Il regime fascista, la sua ideologia e i suoi alti esponenti incarnarono quanto di più opposto e contraddittorio rispetto a tali principi costituzionali, sopprimendo la libertà di espressione e manifestazione del pensiero ed emanando il 17 novembre 1938 il Regio Decreto Legge n. 1728 recante “Provvedimenti urgenti per la difesa della razza italiana”.
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Parla il sindaco
“Come avevo dichiarato il 25 aprile – commenta il sindaco di Rho, Pietro Romano – ritengo doveroso revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini non solo perché incompatibile con il conferimento della cittadinanza onoraria a Giovanni Pesce, ma anche e soprattutto perché è indispensabile prendere in ogni modo le distanze dall’ideologia fascista, che racchiude in sé l’esatto contrario dei valori insiti nella nostra Costituzione. E’ un oltraggio ai nostri Partigiani ed alla nostra Città. Un atto simbolico, ma pieno di significato. Non si vuole censurare o cancellare un ventennio di storia italiana, ma si vuole riconoscere il massimo rispetto e dignità all’onorificenza della cittadinanza onoraria del nostro Comune, preferendo personalità che si sono battute nella loro vita per preservare e conquistare i diritti e le libertà sancite nella Costituzione Repubblicana invece che sopprimerle e negarle.”