“C’erano i vermi nel mio piatto di pasta”. Libero professionista accusa noto ristorante di Magenta. Il locale nega tutto, vuole le scuse e minaccia azioni legali. L’avvocato Parisi, che difende il cliente, ribatte: “Abbiamo prove inconfutabili”

di Ersilio Mattioni

MAGENTA (MILANO) – Decide di cenare in uno dei ristoranti più rinomati della città, dove tutto – dalla qualità all’impiattamento – è pressoché perfetto. Ma quando arriva il primo, trova nel piatto una brutta sorpresa: “Piccoli insetti bianchi”, riferisce il cliente. In altre parole, vermi.

“Vermi nel piatto”

E’ quanto sarebbe successo a Magenta, alla fine di settembre, in un notissimo ristorante. “Il mio cliente – spiega l’avvocato Annalisa Parisi – si è trovato di fronte a una situazione incresciosa. Eppure tutto era cominciato benissimo, a partire dall’antipasto. Finché, giunti al momento del primo piatto (spaghetti con granella di pistacchio), dopo aver dato un paio di bocconi, si è accorto della presenza di piccoli insetti bianchi nel piatto, tutti all’interno della pasta. Dopo un primo iniziale sgomento, lo ha fatto presente al cameriere. E quest’ultimo, dilungandosi in scuse, ha portato via il piatto immediatamente, riferendo che gli insetti – i vermi – erano nella granella di pistacchio”.

Nausea e dolori

A questo punto il cliente – un giovane libero professionista – ha terminato la cena e ha chiesto il conto. “Ma gli è stato scontato – riferisce l’avvocato Parisi – il solo piatto di spaghetti, nonostante le sue rimostranze. In seguito ha accusato nausea e dolori nel corso della notte. Al punto di decidere di scrivere una recensione negativa sul ristorante, oltre che chiedere un giusto risarcimento per i danni patiti”.

Richiesta danni

Nei giorni seguenti l’avvocato Parisi ha recapitato una lettera al ristorante, una missiva che, riassumendo quanto successo, chiedeva di corrispondere un risarcimento al malcapitato cliente per quei vermi nella pasta. Ma il rinomato locale ha negato tutto e ha affidato la propria controffensiva a un legale di fiducia.

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L’AVVOCATO ANNALISA PARISI HA CHIESTO UN RISARCIMENTO DANNI

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Il ristorante nega

“Nella risposta alla nostra lettera – racconta l’avvocato Parisi – si sosteneva che il piatto in questione non era mai stato servito, nonostante il mio cliente l’avesse fotografato, nonostante il cameriere si fosse scusato per il brutto incidente e nonostante il locale, una volta giunto il momento del conto, avesse escluso il piatto incriminato”.

Controffensiva

Non è finita qui, perché il ristorante, oltre a negare tutto, è passato all’attacco: “Nella risposta – conclude il legale del cliente scontento – si chiedeva addirittura una lettera di smentita, paventando azioni legali in caso contrario. Io sono rimasta esterrefatta, soprattutto perché nelle mani del mio assistito vi sono prove inequivocabili di quanto è accaduto”.

Battaglia legale

Il cliente conferma tutto, il ristorante nega e la spiacevole situazione, che poteva essere risolta con una stretta di mano e una cena gratis, rischia di diventare un caso giudiziario, sempre che le parti non trovino il modo per accordarsi.