Una delle conseguenze della pandemia da Coronavirus è stata la riscoperta della bicicletta. Nel 2020 si sono registrate vendite da record, ma ora il mercato è fermo. Parla ‘Cicli Caroni’ di Arluno, nel Milanese

14 GIUGNO 2021

di Francesco Bagini

ARLUNO (MILANO) – Nella sua trentennale esperienza, Emilio Caroni non aveva mai visto una situazione così schizofrenica. ‘Cicli Caroni‘, negozio ciclistico specializzato in vendita e manutenzione di biciclette, noto ben oltre i confini di Arluno, nel Milanese, è stato preso d’assalto nel 2020: “Nonostante il lockdown, abbiamo chiuso l’anno con un incremento del 20%, tra smercio e assistenza. Ora però non riusciamo a soddisfare le richieste, perché mancano i prodotti“.

Il boom nel 2020

Emilio Caroni nel suo punto vendita di Corso XXVI Aprile, 98

12 mesi fa la pandemia ci ha fermato a marzo e ad aprile, mesi per noi importantissimi. Poi abbiamo concentrato l’attività in estate“, specifica Caroni ai microfoni di ‘Libera Stampa l’Altomilanese‘. “Per accontentare i clienti, che hanno sfruttato anche il ‘bonus bici‘ del Governo, siamo stati aperti la domenica, con orario continuato. Abbiamo ricevuto, e tuttora riceviamo, le persone dal cortile sul retro, per via delle norme sul distanziamento sociale. Voglio poi sottolineare che, al di là dei maggiori ricavi derivanti dalle vendite, non abbiamo voluto trascurare l’assistenza e le riparazioni“.

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La crisi globale del mercato

A settembre i magazzini si sono svuotati e da allora il mercato è praticamente fermo. Le stesse aziende di biciclette non accettano gli ordini: “Le fabbriche asiatiche non sono ancora a pieno regime e nel 2021 l’offerta sarà inferiore alla domanda“, prevede Caroni. “Viviamo con un anno di ritardo: oggi riceviamo ordini dello scorso luglio e per il 2022 arriverà il 30% della merce. Per esempio, Shimano (azienda giapponese leader di cambi e freni, n.d.r.) già a luglio 2020 annunciò che avrebbe soddisfatto la metà del fabbisogno mondiale“. Un trend negativo confermato solo pochi giorni fa sulle colonne de ‘Il Sole 24 Ore’.

L’impennata dei prezzi dei container

La speranza, non solo di Caroni, è quella di riportare in Europa la produzione di bici, attualmente concentrata tra Cina, Taiwan e Turchia. Uno scenario sfavorevole, considerato che il costo dei container è oggi balzato da 2.000 a 12.000 dollari, con inevitabili rincari sui prezzi finali dei prodotti trasportati.