Incredibile concentrazione di prostitute ad Arluno, nel Milanese, dove di giorno e di notte le ‘lucciole’ invadono 5 strade provinciali e 13 vie cittadine. Il sindaco firma un’ordinanza per punire i clienti fino a 500 euro di multa. Ma è un bluff, perché il Comune non ha i soldi per i turni serali degli vigili. Così nessuno controlla e tutto resta com’è

2 AGOSTO 2017

di Francesco Bagini

ARLUNO (MILANO) – L’ordinanza per punire i clienti delle prostitute, firmata settimana scorsa dal sindaco Pd Moreno Agolli, corre il rischio di essere del tutto inutile. E lo si può facilmente constatare facendo un giro ad Arluno, nel Milanese, sulle strade frequentate, di giorno e di notte, dalle ‘lucciole’. Nulla è cambiato, tutto come prima: il fiorente commercio del sesso a pagamento sembra non conoscere la crisi. E la situazione, ormai, è fuori da ogni controllo.

Il degrado e la protesta

L’idea degli amministratori locali, anche per far fronte alle lamentele dei cittadini costretti a vivere situazioni di degrado, è buona. Il Comune, per spaventare i clienti, si appiglia a reati come gli atti osceni in luogo pubblico, la violazione delle norme igienico-sanitarie, il decoro urbano e i pericoli causati all’ordine pubblico. Ma dopo aver messo nero su bianco il testo dell’ordinanza, chi si occupa di controllare che, in effetti, la stessa sia rispettata? Secondo il consigliere ‘grillino’, Andrea Tosone, il punto debole è proprio questo: “Una misura inefficace e tardiva. Il sindaco ha fatto un’ordinanza dovuta, considerando oggettivamente la situazione, ma non c’è stata mai una reale repressione del fenomeno da parte della giunta. Sembra che si voglia far finta di nulla, nonostante siamo di fronte allo sfruttamento di persone. Senza contare poi che molte delle zone in cui si esercita la prostituzione sono buie, sporche e abbandonate”.

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La mappa

Eccola la mappa delle ‘prestazioni’ in strada: dalle provinciali 34, 241, 147, 229, 214 alle vie Don Sturzo, Baracca, Castiglioni, del Signù, Lombardia, della Repubblica, Guido Rossa, Adua, Alberto da Giussano, Casorezzo, San Carlo, Monfalcone, Bellini e zone limitrofe. In teoria, per i trasgressori, scatteranno sanzioni dai 200 fino ai 500 euro. Ma fioccano i dubbi, come detto, sull’efficacia di questa ordinanza. Servirà davvero a colpire il mercato della prostituzione su suolo arlunese?

Nessuno controlla

Del resto, è il terzo anno di fila che l’amministrazione Agolli cerca di affrontare il problema, eppure la situazione non migliora. Questo per il semplice fatto che per gli agenti è impossibile presidiare tutte le zone in tutte le ore del giorno e della notte. Il divieto, dunque, resta soltanto sulla carta. Viste le difficoltà nel combattere localmente il fenomeno, sarebbe necessaria una normativa a livello nazionale. E’ quanto si augurano Agolli e lo stesso Tosone: “Non si può imputare alcuna colpa ai vigili, se non ci sono i fondi per garantire i turni di notte. Mancano ancora 4 uomini per completare l’organico della Polizia locale. Perciò ordinanze di questo tipo rischiano di essere solo misure spot”.