“Carne marcia nel mio piatto. Non l’ho mangiato, ma il titolare ha preteso che lo pagassi”. Dopo i vermi nella pasta, un altro ristorante di Magenta finisce sotto accusa. Il racconto di una famiglia.

di Ersilio Mattioni

MAGENTA (MILANO) – Dopo il caso del ristorante di lusso finito sotto accusa perché avrebbe servito un piatto di pasta con i vermi, spunta un’altra denuncia. Stavolta a finire nel mirino di un cliente è un altro noto locale magentino. Ed è una famiglia a raccontare ciò che sarebbe successo nel luglio 2022.

Carne marcia

“Mi sono recato al ristorante assieme a mia moglie e i miei figli. Purtroppo la carne presente nel secondo (il piatto ordinato era ‘salsicce e friarielli’) odorava di marcio. Ci siamo quindi rifiutati di mangiarla”. I clienti lo fanno presente al cameriere, che non batte ciglio e porta via i piatti. Ma quando la famiglia si alza per andarsene e va alla cassa per pagare il conto, il proprietario del locale pretende che si saldi tutto, compreso quel piatto problematico con la carne marcia, rispedito in cucina senza essere neppure toccato.

Nessuno sconto

“Il titolare – continua il cliente, che ha reso al nostro giornale un racconto circostanziato – ha preteso che pagassimo comunque l’intero prezzo: due menù per adulti più un menù pizza, per un totale di 29 euro”. Nessuno sconto, nessuna ammissione. “Non si tratta del ristorante di cui il vostro giornale ha scritto qualche settimana fa, immagino”, chiosa il cliente beffato. Il quale però ritiene che il problema del cibo avariato non sia isolato in città e per questo aggiunge: “Credo che andrebbero eseguiti controlli più frequenti nelle cucine dei locali della nostra zona”.

Il caso del bar di Mesero

In effetti, i controlli di natura igienico-sanitaria nei bar e nei ristoranti sono pressoché assenti. Qualche settimana fa i Nas piombarono in un bar di Mesero e constatarono una serie di violazioni alle norme igieniche, tanto da imporre la chiusura del locale e l’obbligo di diversi lavori in cucina prima di riprendere l’attività. I titolari non fecero una piega e si misero a sistemare ciò che non era a norma. Ma quanti bar e ristoranti verrebbero chiusi, se i Nas applicassero (giustamente) lo stesso metro di giudizio che hanno applicato per un locale di un piccolo paese?

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Pochi controlli

L’impressione è che episodi come quelli che abbiamo raccontato succedano più di frequente di quanto non si possa immaginare. E che i clienti preferiscano soprassedere, perché spesso i titolari, quando incappano in un infortunio, se la cavano con una cena offerta, le scuse e una stretta di mano. E’ solo quando ciò non avviene che scoppia il caso, come quelli che vi abbiamo raccontato per due settimane consecutive. Controlli periodici e più stringenti eviterebbero di certo episodi incresciosi.